LASTRA A SIGNA – L’ironia travolgente di Stefano Santomauro, le coreografie di Roberto Castello, il Premio Ubu Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, Anna Maria De Luca, Silvia Frasson, Daniela Morozzi con Stefano Cocco Cantini, il tributo a Tenco degli Asini Bardasci e quello al teatro musicale di Petra Magoni e Andrea Dindo. Prosa, danza, musica, teatro-canzone: linguaggi diversi, in ricerca di un “teatro d’arte per tutti”, che segnano la prima parte di stagione 2022/2023 del Teatro delle Arti di Lastra a Signa, con la direzione artistica di Gianfranco Pedullà. Dodici gli spettacoli in programma da ottobre a dicembre. Tagliano il nastro venerdì 7 ottobre la vocalist Petra Magoni e il pianista Andrea Dindo con “Canzoni in bianco e nero”, un viaggio nel teatro in musica, dalla Germania di Kurt Weil all’America di Cole Porter.
“Happy Days” è l’esilarante spettacolo sulla ricerca della felicità che Stefano Santomauro porta al Teatro delle Arti venerdì 14 ottobre: monologo leggero e profondo, cinico e sincero, tra tisane alla malva e maglioni con le renne, cibo bio e centrifugati imbevibili. Lo spettacolo con cui Gianfranco Berardi si è aggiudicato il Premio Ubu 2018 come miglior attore: affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni, “Amleto Take Away” va in scena venerdì 21 ottobre. Al fianco di Berardi c’è Gabriella Casolari, coautrice del testo.
Le atmosfere elettriche della Milano anni ’60/’70, quella di Jannacci e Gaber, Strehler e Dario Fo, rivivono nel concerto/spettacolo “Vengo anch’io!” (nella foto), una passeggiata tra canzonetta e letteratura, teatro e divertissement, venerdì 4 novembre sempre al Teatro delle Arti. Venerdì 11 novembre Silvia Frasson protagonista di “La vita salva”, magnifica prova di teatro di narrazione dedicata al tema della donazione di organi. Un incrocio di storie diverse in cui si racconta la vita in tutte le sue forme: incontri inaspettati, gioie e dolori, scelte da fare, nodi da sciogliere.
Altra straordinaria attrice, Anna Maria De Luca mette i panni di una donna di ‘ndrangheta, Teresa, venerdì 18 novembre: “Un pranzo di famiglia” è il testo scritto da Francesca Chirico per descrivere “l’animo di chi mette in conto la morte del figlio sapendo, forse, di esserne la causa”. La danza incontra la letteratura in Moving Stories Festival, venerdì 25 e sabato 26 novembre con Compagnia AreaArea, Compagnia AdArte, Compagnia Naturalis Labor e Compagnia Simona Bucci: coreografie ispirate a testi e personaggi letterari, un dialogo creativo tra letteratura e arte del movimento. Nell’ambito del progetto Resi_dance coordinato da Compagnia Simona Bucci e Compagnia degli Istanti.
Musica, parole e ricerca storica segnano invece “Ciao amore ciao – Un’inchiesta su Luigi Tenco”, venerdì 2 dicembre. Gli Asini Bardasci ripercorrono la vita del cantautore romantico e dannato, così diverso dai colleghi patinati dello star system. Sodalizio di lunga data, quello tra l’attrice Daniela Morozzi e il sassofonista jazz Stefano Cocco Cantini, che si rinnova venerdì 9 dicembre con lo spettacolo “Da consumarsi preferibilmente in equilibrio”, una carrellata di “umane situazioni”, dettagli quotidiani che appartengono a ognuno di noi.
La prima parte della stagione si chiude venerdì 16 dicembre con “Mbira”, finalista al Premio Ubu 2019 per il miglior spettacolo di danza. Sul palco due danzatrici e due musicisti, a ricordarci lo stretto rapporto fra cultura occidentale e africana. E quanto poco, colpevolmente, se ne sappia. Coreografie e regia di Roberto Castello, tra i fondatori della danza contemporanea in Italia. Nell’ambito del progetto Resi_dance coordinato da Compagnia Simona Bucci e Compagnia degli Istanti. “In questa fase, dove le luci faticano a superare le ombre – spiega Gianfranco Pedullà – il teatro pare uno dei pochi strumenti capaci di stare nel ‘cuore delle cose’ per aprire al futuro, per guardare oltre la crisi senza infingimenti, senza alibi. Il teatro deve, oggi più che mai, stare dentro le cose essenziali che riguardano tutti: gli attori e gli spettatori”.
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