Si spalmavano colla sulle mani per non lasciare impronte: una rapina anche a Sesto

SESTO FIORENTINO – Si spalmavano uno spesso strato di colla trasparente sulle mani, prima di entrare in azione, i rapinatori arrestati oggi dalla polizia con l’accusa di aver messo a segno colpi in banca in Toscana e Veneto. In questo modo, evitavano di lasciare sul posto impronte digitali che sarebbero state preziose per la loro […]

SESTO FIORENTINO – Si spalmavano uno spesso strato di colla trasparente sulle mani, prima di entrare in azione, i rapinatori arrestati oggi dalla polizia con l’accusa di aver messo a segno colpi in banca in Toscana e Veneto. In questo modo, evitavano di lasciare sul posto impronte digitali che sarebbero state preziose per la loro identificazione. Tre di loro, già arrestati in flagranza lo scorso dicembre, sono stati colpiti da una misura di custodia cautelare in carcere, altri tre ai domiciliari. Un settimo risulta latitante. Da giugno a dicembre 2016 avrebbero messo a segno sette colpi, uno dei quali anche a Sesto Fiorentino, portando via complessivamente circa 300.000 euro. Di questi, 90.000 sono stati recuperati dalla polizia. Il gruppo agiva senza armi, a volto scoperto. Con minacce chiudevano tutte le persone presenti nella banca in una stanza, e costringevano il personale ad aprire la cassaforte. Uno restava fuori a fare da palo, per avvisare se fosse entrato qualche cliente, che in questo modo veniva bloccato appena metteva piede nell’istituto. Arrivavano dalla Sicilia con auto prese a noleggio, e dopo le rapine tornavano a casa in pullman. Avevano appoggi logistici sia a Firenze che a Venezia, nelle case di alcuni parenti che figurano fra gli indagati. Non parlavano mai direttamente fra loro prima dei colpi e se lo facevano usavano telefoni intestati a prestanome o cabine telefoniche. Alcuni di loro si cambiavano informazioni attraverso le mogli. Le donne, indagate, non usavano mai i veri nomi dei mariti e usavano un linguaggio in codice: partire per andare a fare una rapina era indicato con la frase “andare a fare le vacanze in montagna”. Gli altri colpi sono stati messi a segno a Firenze, Venezia, Mestre (Venezia) e Verona.