CAMPI BISENZIO – “Siamo la scuola di Campi Bisenzio e vorremmo esprimere il nostro disagio, ma nessuno ci ascolta”. Gli studenti del liceo Agnoletti (tanti dei circa 270 che frequentano la succursale di via Garcia Lorca) hanno voglia di parlare, ma soprattutto vogliono far valere i loro diritti. Lo hanno dimostrato nella giornata di ieri, sfilando dalla scuola, dove si erano dati appuntamento prima delle 8, per arrivare, con tanto di striscioni e megafoni, davanti al Comune in piazza Dante. Dove hanno chiesto di essere ascoltati, “ma nessuno si è fatto vivo, – raccontano – ci è stato detto che per essere ricevuti dobbiamo inviare una e-mail”.



Tante le problematiche elencate: a cominciare dalla mancanza di spazi a scuola, neanche per organizzare assemblee/eventi studenteschi in modalità collettiva o in cortile. Il confronto con il dirigente, fra l’altro, non è molto attivo e non c’è interesse a migliorare la scuola, alla luce anche di problemi non legati chiaramente al volere dell’attuale dirigente scolastico, rispetto alla sede di Sesto Fiorentino”. Durante le vacanze natalizie, inoltre, la scuola è stata “visitata” due volte dai ladri: il sistema di videosorveglianza e di allarme, infatti, era disattivato a causa dei lavori in corso, necessari per l’adeguamento sismico dell’istituto. Con il risultato che sono stati rubati i computer dall’aula di informatica, altri computer che invece erano ancora impacchettati, i Pc presenti in ogni classe e altro ancora.
Per poi aggiungere: “Non c’è alcun preventivo per gite d’istruzione: è molto probabile che alcune classi non avranno la possibilità di farla quest’anno, dato che i prezzi a gennaio sono molto alti. Mancano i computer: gli studenti di scienze applicate svolgono le lezioni di informatica su carta, modalità di lezione poco efficace”. Per poi aggiungere: “<I progetti di alternanza scuola lavoro prevalentemente sono rivolti agli studenti di Sesto>. Infine altri due aspetti ‘pratici’: “Ci sono classi che hanno le proprie finestre sempre esposte al sole e le tende non ci sono”. Insomma, una succursale di nome e di fatto: “Che fine hanno fatto i progetti che ci hanno promesso?”.
“Ci sforziamo di comprendere le preoccupazioni degli studenti – dice Federica Petti, vice-sindaco e assessore alla pubblica istruzione – e riconosciamo il loro diritto a manifestare. Tuttavia, riteniamo che questa protesta, seppur legittima, sia male indirizzata in quanto è la Città metropolitana l’ente responsabile delle scuole superiori. Da parte nostra sappiamo che i lavori possono creare disagi, ma chiediamo a tutti di guardare avanti: quello che oggi può sembrare un problema è in realtà un investimento sul futuro della scuola e della comunità. Per la prima volta dopo anni, infatti, il Comune sta investendo risorse concrete nell’edilizia scolastica. Il complesso che ospita il liceo è attualmente oggetto di una ristrutturazione importante, pensata per offrire alla città una scuola moderna, con aule nuove e laboratori all’avanguardia. Non solo, finalmente si stanno portando avanti importanti lavori di messa in sicurezza rispetto alla normativa antisismica. Campi, attraverso questi interventi, si sta rinnovando e innovando. Questa, al di là delle polemiche fini a loro stesse, ci sembra la notizia più importante”.
Sulla questione sono intervenuti anche i Giovani democratici di Campi Bisenzio: “Una manifestazione che fa rumore, perché la rabbia e l’indignazione sono l’unica risposta possibile dopo mesi di promesse vuote e una situazione che non ha nulla a che vedere con il diritto all’istruzione. È un’assurdità totale che due furti, seppur ingenti, abbiano svuotato la scuola durante la pausa natalizia, portando via 90 computer e lasciando una Lim fuori uso. Ma c’è di più: il sistema di sicurezza è stato spento per i lavori, lasciando la scuola completamente vulnerabile. Gli errori si sono accumulati come macigni da agosto a oggi: nessuna pianificazione, nessuna risposta, nessun interesse reale per la sicurezza e la salute dei ragazzi. La scuola è stata spostata al Cnr di Sesto Fiorentino per settimane, nel frattempo sono stati buttati 200.000 euro in prefabbricati indecenti. Eppure, ancora oggi, non si ha nemmeno una data certa per il ritorno nelle aule, ma solo scuse e promesse vuote. La protesta di ieri non è una gentile richiesta, ma una giusta e disperata pretesa. Gli studenti del liceo Agnoletti non si fermeranno, e noi siamo con loro, in piazza, a difendere i diritti che ci spettano, non a mendicare favori da chi ci ha ignorato per troppo tempo”.