“Siamo tutti Gkn”. In 40mila alla grande manifestazione

CAMPI BISENZIO – “Sciopero generale, se non ora quando” si è conclusa con queste parole la grande manifestazione a sostegno dei lavoratori della Gkn che si è svolta a Firenze sabato 18 settembre. Un fiume infinito di persone, 40mila secondo gli organizzatori, che si sono riversate per le strade, tra gli applausi della gente, dalla […]

CAMPI BISENZIO – “Sciopero generale, se non ora quando” si è conclusa con queste parole la grande manifestazione a sostegno dei lavoratori della Gkn che si è svolta a Firenze sabato 18 settembre. Un fiume infinito di persone, 40mila secondo gli organizzatori, che si sono riversate per le strade, tra gli applausi della gente, dalla Fortezza fino al Piazzale Michelangelo, al grido di “Siamo tutti Gkn”. Perché la lotta dei lavoratori Gkn sta davvero superando tutte le barriere, che si tratti di barriere geografiche o di divisioni per categorie; e così alla battaglia dei lavoratori di Campi si aggiungono le voci di chi è arrivato da Napoli, da Brescia, da Torino (e la solidarietà sta arrivando anche da oltre i confini italiani), ma anche quelle dei lavoratori dello spettacolo, della comunità Lgbtq, degli studenti. Una battaglia per il lavoro che, in quanto tale, non può non tener conto dei troppi incidenti che ogni giorno accadono; così è stato anche oggi, con i lavori che hanno osservato un minuto di silenzio per la morte di Giuseppe Siino, l’operaio rimasto ucciso in una ditta di Campi ieri sera.

“Mentre eravamo in collegamento in una trasmissione televisiva con un rappresentante di Confindustria che piagnucolava – ha raccontato Dario Salvetti – abbiamo appreso la notizia dell’ennesima morte sul lavoro” e poi l’invito a continuare la lotta “Avanti con rabbia”. 

Durante il corteo a più riprese è stato ricordato che questa non è la lotta solo della Gkn ma di tutti i lavoratori “Non ci piace parlare di modello Gkn – ha detto Davide Pinelli – ma di insegnamenti. Quello che questo Collettivo ha cercato di fare fin da subito è stato di non confinare la vertenza solo nel proprio stabilimento, ma di rivolgersi a tutti, quindi non solo ai lavoratori dell’automotive, ma anche quelli dello spettacolo, del tessile, gli impiegati, chi  era considerato essenziale in tempi pandemia e ora è in esubero, i ristoratori, chi lavora nella sanità, i giovani, le donne che sono sempre quelle che pagano il prezzo più alto di una crisi. Le piazze sono nostre. – e rivolgendosi al Governo ha aggiunto – Ci stanno dicendo che questa è una corsa contro il tempo, ma nei palazzi sanno bene quali sono i tempi; se siete arrivati a questa data allora siete complici, perché quando vi è interessato i dpcm li avete fatti in mezz’ora”.

Al Governo, anzi direttamente al Presidente del Consiglio, si è rivolto anche Dario Salvetti, parlando davanti al corteo riunito al Piazzale Michelangelo “Voglio fare due domande a Mario Draghi, una sul passato e una sul futuro prossimo. Quando era presidente della Bce ha inviato una lettera dicendo che dovevamo alzare l’età pensionabile e liberalizzare il mercato del lavoro, ecco ti sembra che lo abbiamo liberalizzato abbastanza o dobbiamo farlo ancora di più?  E poi quante persone dobbiamo portare ancora in piazza? Dicci un numero e noi le portiamo. Se questo Governo non interviene è questo Governo che chiude Gkn”. 

Valentina Tisi