Sicurezza idraulica e riorganizzazione dei centri urbani: il futuro di Signa passa da qui. Guardando anche alla Nobel

SIGNA – Sicurezza, sviluppo sostenibile e consolidamento dell’esistente: questi i tre concetti di fondo, espressi dall’assessore all’urbanistica del Comune di Signa, Andrea Di Natale, in sede di presentazione, in sala giunta, delle linee strategiche messe a punto dalla stessa amministrazione comunale per la redazione del nuovo Piano strutturale. Insieme a lui il sindaco Giampiero Fossi […]

SIGNA – Sicurezza, sviluppo sostenibile e consolidamento dell’esistente: questi i tre concetti di fondo, espressi dall’assessore all’urbanistica del Comune di Signa, Andrea Di Natale, in sede di presentazione, in sala giunta, delle linee strategiche messe a punto dalla stessa amministrazione comunale per la redazione del nuovo Piano strutturale. Insieme a lui il sindaco Giampiero Fossi e l’assessore allo sviluppo economico, Enrico Rossi. Cinque, in quello che l’attuale amministrazione auspica sia il disegno del futuro di Signa, i punti su cui si basano gli strumenti urbanistici presentati: “Massima priorità è data alla messa in sicurezza idraulica di tutto il territorio comunale, rafforzamento dell’attività produttiva e ampliamento del tessuto industriale, sviluppo di un Comune policentrico con riqualificazione dei centri urbani e riorganizzazione delle funzioni pubbliche fondamentali per la vita sociale e aggregativa (piazze, mercati, spazi per attività comuni), tutela e valorizzazione degli spazi verdi, dotazione di ulteriori servizi: parcheggi, aree sportive, scuole”. Tutto questo in attesa del consiglio comunale di lunedì prossimo, 7 febbraio, che vedrà l’argomento all’ordine del giorno mentre per l’adozione del procedimento è stata ipotizzata l’imminente primavera.

“Lavoriamo intensamente da molto tempo, insieme ai tecnici, agli amministratori e agli organi competenti a livello sovraordinato, per l’elaborazione di un disegno della Signa del futuro che abbracci tutte le zone, dal centro alle frazioni in una visione policentrica del nostro Comune, sanando i problemi principali che si presentano sul territorio e cercando di sviluppare i più floridi germogli produttivi, – ha detto il sindaco Giampiero Fossi – la nostra è una visione ambiziosa ma pienamente consapevole delle potenzialità del territorio. Vogliamo scardinare situazioni annose proponendo soluzioni concrete e realizzabili e lavorare sullo sviluppo delle nostre attività e delle aziende. Parliamo di un disegno che pone le basi sulla sicurezza idraulica a tutela dei centri abitati e delle attività produttive. Proprio per questo abbiamo attivato un tavolo di lavoro con i principali attori pubblici interessati – Genio Civile, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica – ponendoci come obiettivi principali la riqualificazione dei centri urbani tramite la riorganizzazione delle funzioni pubbliche (piazze, mercati, spazi per attività comuni); la dotazione di servizi mancanti quali parcheggi, aree sportive e scuole; un’agevolazione allo sviluppo organico e sostenibile delle attività economiche e del settore produttivo”.

Le tre “parole d’ordine” “sono la cornice – si legge in una nota – del quadro programmatico suddiviso in cinque aree elaborato dall’amministrazione su cui concentrare le risorse. Si parla quindi innanzitutto di interventi volti a mitigare la pericolosità idraulica sul territorio – lavori di messa in sicurezza che coinvolgono enti sovracomunali – e di riqualificazione della rete ecologica e ambientale dell’area dei Renai; inoltre, un piano di rafforzamento della “Città Pubblica” che recuperi gli spazi vuoti e valorizzi i servizi esistenti; un incremento della produzione industriale e, infine, il recupero e la riqualificazione di spazi caratteristici (quali l’Area Nobel) da destinare a nuove funzioni”.

“L’aspetto più immediato da sottolineare è l’intervento, su cui stiamo lavorando col Consorzio di Bonifica e l’Autorità di Bacino, volto a cercare di rendere alcuni terreni disponibili ad un maggiore sviluppo industriale – sempre in linea con la qualità produttiva che caratterizza Signa, – ha aggiunto l’assessore Rossi – in accordo con il Consorzio, vorremmo costruire nel mezzo del padule due Casse d’espansione che consentano di mitigare l’acqua che attualmente viaggia sotto la zona industriale. Questa operazione, oltre a dare risposta alle esigenze di regimazione idraulica, permetterebbe un raddoppio dell’attuale zona industriale (che si amplierebbe in direzione nord) rispondendo anche alle richieste di molti imprenditori della zona che sentono la necessità di uno sviluppo delle proprie attività. Sviluppare la zona industriale significa anche implementazione dei servizi e incremento del turismo, portando ad una crescita generale del territorio”.

“La presentazione delle linee strategiche su cui intendiamo muovere i nostri passi non è un atto dovuto, – ha dichiarato l’assessore Di Natale -riteniamo però fondamentale integrare il percorso di pianificazione urbanistica condividendo le nostre intenzioni programmatiche e aprendoci al dialogo e al confronto con tutte le forze politiche. Si tratta di un approfondimento degli obiettivi – già anticipati nella fase dell’avvio del procedimento. Come già detto dal sindaco e dall’assessore Rossi, il Piano si vuole concentrare sulla grande sfida della sicurezza idraulica in prima istanza, ma guarda anche alla tutela e alla valorizzazione delle aree umide, all’incremento della mobilità dolce -la costruzione di una rete di ciclabili-, al rafforzamento produttivo e industriale, alla ricucitura delle aree attualmente sfrangiate del territorio in un progetto che veda la nascita di nuove centralità. Un disegno che vuole abbracciare ogni sezione di Signa elaborato in un’ottica di messa in sicurezza e, in seguito, di progresso”.

Oltre al ridisegno urbanistico di numerose zone, alla salvaguardia ambientale, allo sviluppo di un terreno policentrico, la volontà dell’amministrazione guarda al recupero di un’area importante, parte della storia del paese, come la Nobel: “Parliamo di una zona caratterizzante per il nostro territorio per la quale suggeriamo una proposta articolata in più sezioni sinergiche fra loro, – ha concluso il sindaco Fossi – immaginando di suddividere la Nobel in quattro zone, avremmo un’area nord caratterizzata da nuove attività produttive, nate dal recupero dei sedimi pre-esistenti, che lavorano con tecnologie innovative ed eco-sostenibili; un’area verde dove preservare la biodiversità e sviluppare anche strutture di educativo-culturali quali, ad esempio, un museo della Nobel; un’area a sud-ovest dove collocare strutture residenziali e/o turistico-ricettive; un’asse principale, caratterizzata da edifici di qualità storico-architettonica notevole, dove insediare attività legate all’artigianato di filiera ma anche scuole di formazione”.