Sicurezza, il grido d’allarme del sindaco al Governo: “Le istituzioni locali da sole non possono fare di più”

CAMPI BISENZIO – Dopo le prime parole pronunciate tramite un post su Facebook, il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, è voluto tornare “ufficialmente”, con un comunicato, su quanto successo stamani nel suo Comune. “A nome mio e di tutta l’amministrazione comunale, esprimo il più sincero cordoglio e la massima vicinanza alla famiglia della giovane […]

CAMPI BISENZIO – Dopo le prime parole pronunciate tramite un post su Facebook, il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, è voluto tornare “ufficialmente”, con un comunicato, su quanto successo stamani nel suo Comune. “A nome mio e di tutta l’amministrazione comunale, esprimo il più sincero cordoglio e la massima vicinanza alla famiglia della giovane vittima, che sta affrontando un momento di sofferenza indescrivibile, – ha detto Tagliaferri – le forze dell’ordine sono già al lavoro per fare piena luce sull’accaduto, le indagini sono in corso e confidiamo che i responsabili di questo atto brutale vengano presto individuati e consegnati alla giustizia”. “Come amministrazione comunale, dall’inizio dell’anno abbiamo avviato tavoli provinciali sulla sicurezza in collaborazione con la Prefettura e la Questura, ribadendo con forza la necessità di un maggiore controllo del territorio e di un incremento del numero di agenti operativi. Abbiamo inoltre posto particolare attenzione ai locali di intrattenimento, evidenziando le criticità legate alla sicurezza e richiedendo interventi mirati”.

“La sicurezza dei cittadini deve restare una priorità assoluta – ha aggiunto il sindaco –  ma come istituzioni locali da soli non possiamo fare abbastanza. In due anni di governo Meloni, che aveva promesso un rafforzamento della sicurezza per i cittadini italiani, non abbiamo visto l’arrivo di un solo agente in più sul nostro territorio. Nonostante queste difficoltà il nostro impegno come Comune è stato concreto: in soli diciotto mesi abbiamo triplicato le telecamere di videosorveglianza, aumentato il numero di agenti di Polizia municipale, chiuso attività commerciali problematiche e introdotto per la prima volta i cani antidroga nei giardini e nelle piazze della città. Tuttavia, non possiamo ignorare che quello che è successo questa mattina avrebbe potuto verificarsi in qualsiasi Comune italiano”.

Il commento

Già nel 2023 Campi Bisenzio ha dimostrato che “è di qualcuno”

Che quella vissuta oggi sia stata una giornata tragica per Campi Bisenzio (prima di tutto lo è stata per la famiglia della giovanissima vittima) è sotto gli occhi di tutti. Che sulla questione della sicurezza ci sia ancora da lavorare altrettanto. Così come non si può negare che quanto successo in una fredda mattina di dicembre sia riconducibile a più cause scatenanti. Per quanto riguarda le indagini, non spetta certo a noi pronunciarsi, ma agli inquirenti. E non vogliamo neanche entrare nella “polemica” delle poche forze dell’ordine – così si dice un po’ dovunque – presenti sul territorio. Il futuro ci aiuterà a capire meglio se è realmente così. Il nostro mestiere ci consente semmai di analizzare il contorno del dramma odierno, in una società che corre troppo, che vuole tutto e subito, anche a orari in cui sarebbe consigliabile fare altro, e che, probabilmente, sta creando delle generazioni dove determinati valori non sono proprio così specchiati. Non si può certo generalizzare, sarebbe ingiusto soprattutto nei confronti dei tantissimi giovani che invece a determinati valori restano aggrappati. Senza dimenticare i social – a qualcuno sembrerà un ragionamento banale – che non stanno certo contribuendo a rendere migliore questo particolare contesto storico. Io non so se i tempi in cui i genitori erano soliti tirare qualche “scapaccione” in più fossero migliori o peggiori di quelli attuali. Ma erano tempi in cui non era saltato tutto come accade invece oggi e le “schegge impazzite” potrebbero abitare anche accanto a ognuno di noi. E poi c’è Campi Bisenzio, nel 2023 ferita dall’alluvione, a un anno di distanza da questa tragedia. Ecco, riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro di dodici mesi, quando c’è stata la dimostrazione più evidente del fatto che questa non è una terra di nessuno. Tantissimi giovani, infatti, si precipitarono qui e dettero una mano decisiva per far rialzare il territorio. Speriamo che ancora una volta, quindi, siano i giovani a dare un esempio positivo. Le opportunità non mancano.

Pier Francesco Nesti