Signa, cimiteri di nuovo “sotto attacco”: San Miniato, lucchetto al cancello e minacce al sindaco

SIGNA – Cimiteri di Signa di nuovo sotto attacco. Questa volta limitatamente a San Miniato, ma con un occhio di riguardo anche per San Mauro e Lecore. Era già successo anche in passato, l’ultima volta all’inizio del nuovo anno, sempre con la stessa tecnica: una catena e un lucchetto al cancello d’ingresso in modo da […]

SIGNA – Cimiteri di Signa di nuovo sotto attacco. Questa volta limitatamente a San Miniato, ma con un occhio di riguardo anche per San Mauro e Lecore. Era già successo anche in passato, l’ultima volta all’inizio del nuovo anno, sempre con la stessa tecnica: una catena e un lucchetto al cancello d’ingresso in modo da impedire l’accesso a chi vorrebbe andare a salutare i propri cari (dalle immagini sembrerebbe nuovo, l’artefice del gesto quindi non bada a spese…) e un volantino per rivendicare l’azione. Anche questo “affisso” al cancello. Stavolta con una novità, visto che a finire nel mirino di chi in realtà vuole attaccare l’amministrazione comunale per la gestione dei servizi cimiteriali, c’è anche chi scrive. Ma di questo ne parleremo a margine. E non è finita qui perché i militari dell’Arma del Comando Stazione Carabinieri di Signa hanno rinvenuto anche una busta in carta contenente parte di una lapide in marmo, verosimilmente proveniente dallo stesso cimitero, insieme a un altro volantino indirizzato in questo caso direttamente al sindaco Giampiero Fossi. Ultimati gli accertamenti, la struttura è stata riaperta al pubblico mentre proseguono le indagini da parte dei Carabinieri della Stazione di Signa.

Dure le parole del sindaco Fossi: “Gesti vili e tentativi intimidatori: ancora una volta ci troviamo a doverci difendere dalle azioni e dalle parole di alcuni personaggi – ancora da identificare – che questa mattina hanno chiuso con un lucchetto il cancello del cimitero di San Miniato e affisso un nuovo cartello dove si contesta violentemente la gestione dei servizi cimiteriali. In più, in busta chiusa, una lettera rivolta al sottoscritto dove si riportano minacce e avvertimenti e nella quale è stata inserita anche parte di una lapide in marmo. Parole infamanti che puntano il dito verso di me, verso l’amministrazione comunale ed estese addirittura a parte della stampa locale che da sempre invece svolge il proprio lavoro con serietà e massimo rispetto”.

Per poi aggiungere: “Come amministrazione non ci lasceremo certamente intimidire, andremo avanti con i lavori in programma e con il progetto di risistemazione dei cimiteri, in particolare quello di San Mauro su cui ci siamo spesi e impegnati da tempo. La situazione cimiteriale non è semplice e non lo abbiamo mai negato ma, da marzo 2023, la gestione dei cimiteri è tornata direttamente nelle mani del Comune e il lavoro fatto fino a oggi è stato tanto: abbiamo realizzato 330 ossari a San Mauro utilizzati per le esumazioni, abbiamo eliminato l’amianto dalle tettoie e sistemato una porzione del tetto del cimitero di San Mauro, a seguito della segnalazione dei Vigili del fuoco, ripristinato le ghiaie e i condotti d’acqua, affidato gli incarichi per la manutenzione degli ascensori, posizionato rastrelliere e cassette per la pulizia oltre a una serie di interventi di manutenzione e ristrutturazione a San Miniato”.

Per quanto mi riguarda, venendo alle note a margine, chissà se sarò più esecrabile come cittadino o come giornalista. E visto che il “nostro” mi dedica addirittura sei righe del suo testo, anzi del suo “scritto”, devo dire la verità: qualche dubbio mi è venuto. Ma non sta a me scegliere. Evidentemente, però, chi si diletta ad andar per cimiteri durante la notte, non conosce a fondo la mia storia, anche se propendo per l’ipotesi che finga di non conoscerla… Dettati, menzogne, shock non sono termini che fanno parte del mio vocabolario. Di conseguenza non trascrivo neanche una riga di ciò che è riportato sul volantino, anzi nello “scritto”. Sarebbe un “dettatino” anche quello, lo pubblico integralmente in modo che chi lo leggerà, potrà farsi un’idea. Ringrazio i tanti che mi hanno scritto o telefonato: chissà se hanno “dettato” qualcosa anche a loro…

P.F.N.