Signa, Consorzio di bonifica e Università protagonisti a Expo

SIGNA – A Expo per un giorno si è parlato di Signa, della sua vocazione che è anche agricola, della sistemazione idraulica dei terreni di pianura e di nuove frontiere dell’agronomia. Grazie all’iniziativa del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, infatti, nell’ambito del contributo di Anbi Toscana al padiglione Agri-Expo e insieme al Dipartimento di […]

SIGNA – A Expo per un giorno si è parlato di Signa, della sua vocazione che è anche agricola, della sistemazione idraulica dei terreni di pianura e di nuove frontiere dell’agronomia. Grazie all’iniziativa del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, infatti, nell’ambito del contributo di Anbi Toscana al padiglione Agri-Expo e insieme al Dipartimento di Scienze delle Produzioni Alimentari e dell’Ambiente dell’Università di Firenze sono state presentate le linee guida essenziali del progetto sperimentale denominato “L’agronomia per un futuro sostenibile: sistemazioni idraulico-agrarie, fertilità dei suoli, coltivazioni ad alto valore biologico in territori di pianura interna”. “Si tratta della proposta per la costituzione di un gruppo operativo composto da Università, Consorzio di Bonifica, Consorzio Agrario di Firenze, Comune di Signa e agricoltori interessati – ha spiegato Marco Napoli dell’Università di Firenze – e grazie al Programma di sviluppo rurale della Regione Toscana 2014-2020 si potrebbero trovare soluzioni per migliorare la fertilità e la regimazione idraulica del suolo e sostenere coltivazioni poco diffuse ma di elevato valore nutrizionale, di minor impatto ambientale e più redditizie per l’azienda”. “Il Padule di Signa è da sempre caratterizzato dall’agricoltura, da una fitta maglia di reticolo idraulico e dalla presenza di importanti aree umide – ha detto l’assessore all’ambiente del Comune di Signa Federico La Placa –  tre elementi che possono, e devono, stare insieme se vogliamo migliorare quella zona. Nel tempo, invece, si è assistito a un lento e progressivo impoverimento dell’area con la conseguente sensazione di abbandono da parte di coloro che ci vivono e lavorano. Per questo abbiamo aderito alla richiesta dell’Università di Firenze di far parte del gruppo operativo perché pensiamo che possa essere di aiuto a creare nuove opportunità per chi fa impresa agricola, per chi specie in emergenza deve gestire l’acqua e per chi vuole mantenere vive le caratteristiche ambientali di quel territorio”. “Grazie a Anbi nazionale e toscana e Coldiretti il nostro territorio è stato protagonista per un giorno di Agri-Expo – ha concluso il presidente del Consorzio Marco Bottino – sono convinto che questa proposta progettuale, se attuata grazie al sostegno della Regione, potrà essere estesa ad altre zone del nostro comprensorio, della regione e diventare esempio anche a livello nazionale”.