Signa: cosa succede nella Lega? De Franco non ci sta e chiede chiarezza: “Non c’è più spazio per l’improvvisazione”

SIGNA – Cosa succede all’interno della Lega signese? Se lo chiede soprattutto l’attuale capo gruppo Vincenzo De Franco, che lo fa con una lunga nota dopo l’ultima conferenza dei capi gruppo in consiglio comunale. “Ho saputo – dice De Franco – che il coordinatore della Lega nella Piana, Alessandro Salvadori, attualmente consigliere comunale a Scandicci, […]

SIGNA – Cosa succede all’interno della Lega signese? Se lo chiede soprattutto l’attuale capo gruppo Vincenzo De Franco, che lo fa con una lunga nota dopo l’ultima conferenza dei capi gruppo in consiglio comunale. “Ho saputo – dice De Franco – che il coordinatore della Lega nella Piana, Alessandro Salvadori, attualmente consigliere comunale a Scandicci, ha inviato al sindaco di Signa e al presidente del consiglio comunale una e-mail per comunicare loro il “reingresso” di Luca Scala nel gruppo consiliare Lega Salvini premier di Signa, assegnando a quest’ultimo addirittura il ruolo di capo gruppo. Il tutto naturalmente senza avvisarmi, neppure per conoscenza. E, cosa politicamente più grave, senza neppure consultare le altre forze di opposizione, dimenticando che io sono capo gruppo della Lega in consiglio comunale anche in ragione della mia candidatura a sindaco, con 2.250 voti, in quanto espressione di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Evidentemente Salvadori considera il Comune di Signa come una dipendenza della sezione di partito che egli coordina”.

“Salvadori, nella sua comunicazione, si è affrettato a precisare che io non sono iscritto – a differenza di Scala – alla Lega. E’ vero, però vorrei far notare che è numerosa la casistica in Toscana di capi gruppo consiliari eletti con la Lega ma non iscritti al partito. Dimenticando che essendo stato candidato per tutto il centro-destra, sono di conseguenza “anche” un esponente della Lega. Cosi come pare non comprendere che ogni consigliere comunale, quale rappresentante della comunità, gode di una sua precisa autonomia istituzionale. Ma alla gravità istituzionale del comportamento di Salvadori si aggiunge l’arroganza politica. Perché lui ha deliberatamente ignorato il ruolo dei partiti alleati della coalizione di centro-destra e la necessità di un confronto con loro su una scelta locale dirompente sul piano politico, oltre che incomprensibile per il nostro elettorato, che ha finito per delegittimare e danneggiare fortemente il ruolo dell’opposizione nel Comune di Signa”.

“Quanto al consigliere Luca Scala, pensa davvero di poter dimettersi dal Gruppo misto e rientrare tranquillamente nel gruppo Lega Salvini premier di Signa con una mera dichiarazione di adesione supportata da una comunicazione di un coordinatore di sezione della Lega indirizzata al sindaco e al presidente del consiglio comunale? Sappia che senza il mio consenso non potrà rientrare nel gruppo della Lega perché così vogliono lo Statuto, il regolamento e il buon senso. A tale impedimento formale, intendo aggiungere una valutazione politica della vicenda facendo rilevare come, in più occasioni, lo stesso Scala “ha osannato” pubblicamente le scelte dell’amministrazione comunale in nome di una pretesa opposizione responsabile che a mio giudizio si è tradotta in un’opposizione di facciata fin troppo ossequiosa verso le scelte politiche della maggioranza”.

“Gli elettori che a Signa hanno votato il centro-destra esigono da noi comportamenti coerenti e rispettosi del mandato ricevuto che, nel nostro caso, è quello di fare un’opposizione seria e concreta, attenta ai problemi della cittadinanza e alle esigenze di sviluppo della società signese, capace di svolgere con competenza il ruolo di controllo politico-amministrativo dell’operato della giunta comunale. Anche perché un’opposizione seria e vera può contribuire al buongoverno e alla necessaria trasparenza dell’azione amministrativa. Ma soprattutto è fondamentale che il centro-destra faccia un salto di qualità nella selezione del proprio personale politico. Non è più tempo dell’improvvisazione, dell’inadeguatezza e dell’incompetenza. La Lega se vuole essere un interlocutore credibile deve dotarsi di personale preparato e qualificato, capace di rappresentare con autorevolezza il proprio territorio per essere all’altezza della sfida per il cambiamento, a Signa come in tutta la Toscana”.