Signa, due preziose donazioni per il Museo della paglia

SIGNA – Grazie all’impegno del personale e grazie soprattutto alla generosità dei donatori, nelle ultime settimane sono pervenute al Comune di Signa tre elargizioni di oggetti e documenti vari, che verranno raccolti ed esposti all’interno del Museo Civico della Paglia e andranno ad arricchire il già vasto patrimonio culturale e oggettistico di cui esso gode. […]

SIGNA – Grazie all’impegno del personale e grazie soprattutto alla generosità dei donatori, nelle ultime settimane sono pervenute al Comune di Signa tre elargizioni di oggetti e documenti vari, che verranno raccolti ed esposti all’interno del Museo Civico della Paglia e andranno ad arricchire il già vasto patrimonio culturale e oggettistico di cui esso gode. “Voglio ringraziare personalmente i donatori che hanno pensato al nostro museo come alla migliore delle collocazioni possibili per le loro eredità, – dice il sindaco Giampiero Fossi – abbiamo in custodia un patrimonio storico importante da conservare e soprattutto valorizzare”.

La prima elargizione è avvenuta per mano di Deisi Mazzetti e dell’esecutore testamentario nominato (Gaetano Giuffrida): si tratta della donazione Silvio Agostino Longhi e consta di. 47 ferri da stiro antichi, di differenti epoche, tipologie e provenienze – molti dei quali utilizzati per la stiratura dei cappelli in paglia ed altri materiali – e di vari poggiaferro, anch’essi di differenti fogge e decorazioni. Questi oggetti – datati fra XVII al XX secolo – risultano di particolare interesse per lo studio e l’approfondimento della storia della manifattura della paglia e del costume e, come tali, sono da considerarsi un valore aggiunto alle collezioni del Museo civico della paglia.

“Un desiderio profondo da parte di Longhi, inserito fra le volontà testamentarie e riferito a me – sua compagna di vita – era proprio quello di trovare la sede giusta per questa sua vasta collezione di ferri da stiro cui era moltissimo affezionato e di cui si curava personalmente”, spiega Deisi Mazzetti, che aggiunge: “Da tempo attendevo di trovare la più corretta collocazione per l’eredità lasciatami da Longhi e, adesso, con soddisfazione, posso dire di averla trovata”.

Oltre alla collezione Longhi, sono pervenuti recentemente altri due lasciti che impreziosiscono la raccolta del Museo, ossia la donazione Del Panta e la donazione Cioni. La donazione effettuata da Carlo Cioni, noto imprenditore del territorio, è di un unico pezzo ma di particolare pregio storico e artigianale: un cappello in paglia à la chinoise impreziosito da una guarnizione floreale, appartenuto alla madre del donatore, Delfina.

“La generosa donazione di Carlo Cioni arricchisce il Museo Civico della Paglia di un oggetto di grande prestigio, esempio di una particolarissima tecnica di intreccio comparsa intorno agli anni ’30 del Novecento attraverso la quale si creavano cappelli caratterizzati da un singolare aspetto esotico”, afferma la direttrice del Museo della paglia Eleonora Tozzi.

La donazione effettuata da Marco Conti invece – ricercatore, appassionato di storia e autore di numerose pubblicazioni -, riguarda l’archivio documentale della “Adolfo Del Panta”. Attiva a Petriolo (Firenze) dal 1849 al 1935, la ditta Del Panta era specializzata nella produzione di acqua ossigenata per l’imbianchimento della paglia da cappelli, un’attività che rendeva più facilmente accessibile un materiale che fino a quel momento doveva essere acquistato in Germania con un aggravio economico di notevole portata. La messa a punto della formula per produrre acqua ossigenata a una gradazione inferiore (e quindi ad un costo più contenuto), permise di accantonare l’uso dello zolfo per l’imbianchimento, rivelandosi molto importante anche per migliorare le condizioni dei lavoratori e tutelarne la salute.

“Quella effettuata da Marco Conti è una delle donazioni più importanti ricevute dal Museo civico della paglia. Attraverso i documenti donati, resi ancor più preziosi dal loro eccellente stato di conservazione, è possibile ricostruire tutta la rete dei rapporti commerciali della Del Panta e comprendere le proporzioni del volume d’affari dell’azienda, elementi che li rendono di particolare interesse per lo studio e l’approfondimento della storia della manifattura della paglia”, conclude Eleonora Tozzi.