Signa e la liberazione, il sogno e il segno del risveglio della nostra coscienza di cittadinanza politica e di appartenenza alla famiglia umana”

SIGNA – “Signa, il sogno e il segno del risveglio della nostra coscienza di cittadinanza politica e di appartenenza alla famiglia umana”: si è concluso così l’intervento di Padre Bernardo, abata di San Miniato al Monte, a Firenze, che ha messo il sigillo alla serata dedicata alla festa della liberazione, uno degli appuntamenti più attesi […]

SIGNA – “Signa, il sogno e il segno del risveglio della nostra coscienza di cittadinanza politica e di appartenenza alla famiglia umana”: si è concluso così l’intervento di Padre Bernardo, abata di San Miniato al Monte, a Firenze, che ha messo il sigillo alla serata dedicata alla festa della liberazione, uno degli appuntamenti più attesi nell’ambito della fiera di settembre organizzata dalla Pro Loco. Quella di mercoledì 4 settembre, “un dono importante – si legge sulla pagina Facebook del Comune – per tutta la comunità di Signa nella cerimonia dell’80°anniversario della sua liberazione dal nazifascismo”. Parole e gesti, come la rosa poggiata sul basamento del monumento ai caduti, sul palazzo comunale, in una serata resa ancora più emozionante dalle note della Fanfara dei bersaglieri, della Filarmonica Giuseppe Verdi e dal coro Caos Armonico.

Da parte sua, il sindaco Giampiero Fossi ha iniziato il proprio intervento citando alcune parole del noto brano musicale dei Nomadi, poi ripreso da Francesco Guccini, “Dio è morto”: “Nel mondo che faremo, Dio è risorto. Tutto questo a fronte di una storia che purtroppo non è stabile, ma che ha alle sue spalle altrettante epoche storiche fatte da valori fortissimi come il lavoro e la libertà, valori da condividere e sui quali non è possibile dividersi”. Parole pronunciate di fronte alle istituzioni (tanti i sindaci dei Comuni limitrofi presenti), di assessori e consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, delle associazioni, combattentistiche e partigiane, ma anche di volontariato.

Ma il momento più emozionante è stato quando padre Bernardo ha preso la parola, citando prima la poetessa e scrittrice Mariangela Gualtieri e subito dopo Giorgio La Pira, il “sindaco santo”. “Signa – ha detto – pronuncia forte la parola libertà, verso la quale purtroppo spesso c’è grande indifferenza. Quello che ci contraddistingue, infatti, è un presente egemone, che viene vissuto come un fatto compiuto e non come l’evolversi della storia, importante, che ci siamo lasciati alle spalle. La presenza di così tante persone però mi rincuora, dà la giusta dimensione di quello che dovremmo essere in ogni contesto della nostra società, quella di una famiglia umana, che vuole abbattere i muri e costruire dei ponti e che ha una concezione di libertà da corpo sociale”.

Da segnalare, sempre nell’ambito della fiera, “Convivium”, il banchetto medievale al Giardino dell’Edera arrivato alla sua 30° edizione e in programma domani, sabato 7 settembre, insieme all’incendio della Torre di Settentrione. Il costo è di 40 euro a persona (35 per i soci della Pro Loco Signa) e di 10 euro per i bambini sotto i 10 anni (con specifico menù). Per partecipare 055 8790183 o info@prolocosigna.it. In precedenza, alle 17, Tiziana Faccendi inaugurerà la sua personale, realizzata con Operarte, nella Sala dell’Affresco del palazzo comunale: “Memorie – Pitture su vetro” il tema scelto”. L’esposizione resterà aperta fino al 19 settembre negli orari di apertura del Comune. Contemporaneamente resterà aperta (in questo caso fino al 18 settembre) anche la sua mostra allestita all’interno del Museo della paglia: “Il mio mondo – Memorie”, visitabile dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 18.