Signa Libera e Fratelli d’Italia: “Qualità e Servizi, nelle nostre considerazioni non ci sono né errori, né fantasie”

SIGNA – Prese di posizione, repliche e controrepliche. Il dibattito politico signese resta sempre “acceso” come dimostrano anche le parole di Vincenzo De Franco (Signa Libera) e Marco Colzi (coordinatore comunale di Fratelli d’Italia) in risposta a quanto detto dall’assessore Scalini in merito alla questione di Qualità e Servizi: “Non ci sono né errori, né […]

SIGNA – Prese di posizione, repliche e controrepliche. Il dibattito politico signese resta sempre “acceso” come dimostrano anche le parole di Vincenzo De Franco (Signa Libera) e Marco Colzi (coordinatore comunale di Fratelli d’Italia) in risposta a quanto detto dall’assessore Scalini in merito alla questione di Qualità e Servizi: “Non ci sono né errori, né fantasie nelle considerazioni che abbiamo fatto, ma solidi dati”. “Non ha pregio l’argomento evocato dall’assessore Scalini nella parte in cui ha sostenuto che la ragione per cui sono stati aumentati gli stipendi dirigenziali risiederebbe nel fatto che Qualità e Servizi si è dovuta dotare di un direttore generale che prima non c’era, – aggiungono – perché tale figura c’è sempre stata: il precedente direttore generale era stato designato nel maggio del 2009 e il suo stipendio, a differenza di quello attuale, raggiungeva la somma di quasi a 30.000 euro annuali. Quindi, prima di fare affermazioni in libertà e del tutto infondate, sarebbe opportuno che l’assessore Scalini si informasse con maggiore puntualità anche sulla struttura organizzativa di Qualità e Servizi. Al contrario, l’attuale direttore generale, appena designato nel 2019, percepiva già la cifra ragguardevole di 99.000 euro lordi annui. In piena pandemia, con i bilanci che prevedibilmente sarebbero stati meno floridi, per stessa ammissione dello stesso assessore e con una diminuzione del carico di lavoro dovuta alla chiusura delle mense scolastiche, c’è stato un ulteriore e irragionevole aumento del 21% degli stipendi di tutti i dirigenti”.

Oltre a ciò, dobbiamo registrare anche un irrazionale assorbimento del personale della cooperativa Coeso, con conseguente spostamento dei costi da “costi per servizi” a “costi del personale”, ovvero da un costo variabile, quello per servizi, che in tempo di pandemia potrebbe essere diminuito o azzerato se le mense non lavorano, a un costo fisso, quello per il personale alle dirette dipendenze, che ha irrigidito e irrigidirà anche per il futuro il conto economico della società, in quanto i dipendenti dovranno essere in ogni caso retribuiti. Quindi è stata effettuata una operazione contraria a quelle raccomandate nella gestione aziendale in tempo di crisi. Queste sono le contestazioni mosse verso la gestione societaria, ovvero in tempo di pandemia si sono aumentati i costi dei dirigenti e si è irrigidita la struttura dei costi della società, anziché renderla più flessibile, in considerazione del fatto che la pandemia, probabilmente, farà sentire i suoi effetti sulle mense scolastiche ancora a lungo. Dunque l’assessore Scalini non ci dia lezioni non richieste di economia aziendale, ma giustifichi queste semplici cose che chiediamo e mostri in consiglio comunale tutte le vantate “analisi di scenario” di cui parla nella sua replica”.