Signa piange Renzo Scarselli: il suono delle campane è cambiato anche grazie a lui

SIGNA – Prima è stato il babbo, Bruno. Poi è stata la volta dei figli, Sergio e Renzo. Quel che è certo è che la famiglia Scarselli ha precorso i tempi in più settori lavorativi che hanno fatto la storia del nostro paese. E oggi, insieme alla comunità signese e lastrigiana, piange la scomparsa di […]

SIGNA – Prima è stato il babbo, Bruno. Poi è stata la volta dei figli, Sergio e Renzo. Quel che è certo è che la famiglia Scarselli ha precorso i tempi in più settori lavorativi che hanno fatto la storia del nostro paese. E oggi, insieme alla comunità signese e lastrigiana, piange la scomparsa di Renzo, morto all’età di 87 anni a causa di un malore improvviso. Ma per arrivare a oggi, bisogna fare un salto indietro nel tempo, a circa 60 anni fa, quando Bruno Scarselli si ingegnò per creare dei sistemi di illuminazione che rendessero più luminose le processioni. Da lì a rendere “elettrico” il suono delle campane, il passo fu tutto sommato breve (il primo impianto venne realizzato a Lastra a Signa, nella chiesa di San Martino a Gangalandi), nacque la “Oes”, azienda tuttora in attività, gestita da Gabriele, figlio di Sergio, mentre fu lo stesso Renzo a dare vita ai “meccanismi” con annesso un orologio che consentivano ai parroci di programmare il suono delle campane nell’arco della giornata. Fino a quando le campane potevano suonare sia di giorno che di notte, ma questa è un’altra storia. Tutto questo è andato avanti fino a metà degli anni Ottanta, con impianti che hanno visto la luce in Italia ma anche nel resto del mondo. Fu allora, infatti, che le strade di Sergio e Renzo si divisero ma restarono parallele. Ed ebbe origine la “Duplex”, nata come ditta specializzata in macchine per lavare i pavimenti delle chiese e che poi è cresciuta fino ai giorni nostri ampliando la propria attività. Azienda che oggi vede coinvolti in prima persona i quattro figli di Renzo e Fiorenza Scarselli, Sandra, Patrizia, Mario e Paolo, oltre a Leonardo, figlio di Patrizia, poco più che ventenne ma già al lavoro da tempo nella progettazione di nuovi macchinari, proprio sotto l’egida del nonno. Renzo Scarselli, purtroppo, è morto in un periodo in cui è stato impossibile “salutarlo” come si deve, e da oggi riposa nella Cappella di famiglia presso il cimitero della Misericordia di Lastra a Signa. Ci hanno pensato i familiari a ricordarlo con poche ma significative parole: “Buono, onesto e operoso, amato e stimato da tutti, lascia sulla terra le tracce luminose delle sue grandi virtù”. Alla famiglia Scarselli vanno le condoglianze della redazione di Piananotizie e a Gabriele le mie personali.

Pier Francesco Nesti