Signa: ultimi preparativi per il carnevale di San Mauro

“priore”, storico parroco di San Mauro a Signa, che insieme a un gruppo di giovani dell’Azione cattolica, al termine di una delle consuete riunioni in parrocchia, era un venerdì sera, volle organizzare qualcosa per i ragazzi del paese. Il “battesimo” del Carnevale, dunque, avvenne nell’anno che poi sarebbe stato ricordato soprattutto per la drammatica alluvione […]

“priore”, storico parroco di San Mauro a Signa, che insieme a un gruppo di giovani dell’Azione cattolica, al termine di una delle consuete riunioni in parrocchia, era un venerdì sera, volle organizzare qualcosa per i ragazzi del paese. Il “battesimo” del Carnevale, dunque, avvenne nell’anno che poi sarebbe stato ricordato soprattutto per la drammatica alluvione di novembre e i primi carri furono realizzati la domenica mattina per il pomeriggio della stessa giornata di festa, affidandosi molto all’improvvisazione. Da allora di strada ne è stata fatta, nel 1972 fu realizzato il “capannone” dove ancora oggi, durante i mesi invernali, una parte di quei ragazzi, con qualche capello bianco in più, dedica ancora gran parte del proprio tempo libero all’organizzazione di una festa che, nello spirito, è rimasta sicuramente quella di quasi mezzo secolo fa. Confermandosi anno dopo anno come una delle manifestazioni di maggiore successo su tutto il territorio comunale e nella provincia di Firenze. Fino ai giorni nostri, “i giorni – come spiegano al “capannone” del Carnevale – del “Paese dei Puffi”, un carro fatto veramente bene, con pazienza certosina e curato nei minimi particolari, ma anche di “Barbapapà”, “Titti e Silvestro”, “Braccio di ferro” e “Legolandia”, oltre ai due trenini per i bambini più piccoli”. A cornice di tutto ciò la presenza di qualche gruppo a piedi, rigorosamente in maschera, e uno stand gastronomico animato dagli stessi volontari del Carnevale. Il via alle sfilate alle 14.30, chi non sapesse come arrivare a San Mauro (alcune strade ovviamente resteranno chiuse nella giornata di domenica) può seguire anche le “indicazioni” di alcuni vecchi “mascheroni” collocati in alcuni punti strategici del nostro Comune. E magari, perché no, anche quelle più virtuali che si possono trovare su Facebook perché il Carnevale è tradizione ma si fa anche sui social network… E per farlo nel migliore dei modi, anche in questa occasione, abbiamo tralasciato i nomi dei singoli “protagonisti”, di coloro che durante il giorno lavorano hanno occupazioni totalmente diverse fra loro ma la sera, almeno tre volte la settimana, mettono tuta e guanti per incollare, verniciare e dedicarsi a quella che da sempre è la festa di grandi e piccoli. Tutto ciò per evitare di dimenticare qualcuno ma anche per rafforzare i concetti, e il valore, di gruppo, associazionismo e volontariato, gli stessi “ingredienti” che hanno permesso alla festa nata nel 1966 di arrivare a festeggiare i suoi (quasi) primi cinquant’anni.
Pier Francesco Nesti