Signa: “Un pozzo per Edoardo”

SIGNA – È nei momenti di disperazione che nascono i progetti più belli. Ed è proprio in questo modo che ha mosso i primi passi, fino alla presentazione ufficiale di giovedì sera, l’associazione “Un pozzo per Edoardo”, realtà fortemente voluta da Luigi Morosi e Patrizia Spinelli (che dell’associazione è il presidente), i genitori di Edoardo […]

SIGNA – È nei momenti di disperazione che nascono i progetti più belli. Ed è proprio in questo modo che ha mosso i primi passi, fino alla presentazione ufficiale di giovedì sera, l’associazione “Un pozzo per Edoardo”, realtà fortemente voluta da Luigi Morosi e Patrizia Spinelli (che dell’associazione è il presidente), i genitori di Edoardo Morosi, il giovanissimo signese travolto e ucciso nell’estate del 2010 da un’auto che sfrecciava a tutta velocità in via dei Colli mentre era in sella al suo motorino.  Per la prima uscita, l’associazione ha scelto la Salablu di Signa dove, alla presenza del sindaco Alberto Cristianini, degli assessori Adriano Paoli e Marinella Fossi, del consigliere comunale Sara Ambra e del consigliere regionale Pd Paolo Bambagioni, ha presentato il proprio organigramma e fissato il prossimo obiettivo: a febbraio, infatti, una delegazione si recherà in Kenya, nel villaggio di Homa Bay, dove sta già collaborando con la locale casa famiglia. Il passo successivo sarà la costruzione di un pozzo, che porterà proprio il nome di Edoardo e darà una speranza di vita in più a numerosi bambini che, purtroppo, ancora oggi spesso sono costretti a fare i conti con la mancanza dell’acqua. Per questo, come ha ribadito la mamma di Edoardo, l’associazione continuerà anche nelle prossime settimane a organizzare iniziative sul territorio signese e nei Comuni limitrofi, con particolare attenzione alla sicurezza stradale, “allo scopo di garantire il nostro aiuto al villaggio di Homa Bay – ha detto Patrizia Spinelli – ma anche con il preciso intento di contribuire a ridurre gli incidenti stradali, con progetti rivolti soprattutto al disagio giovanile”. Così, insieme a lei, ci hanno messo la faccia, nel vero senso della parola, Letizia Pancani (vice-presidente), Luigi Morosi (segretario), Eleonora Morosi (la sorella di Edoardo, tesoriere) e Fabio Ness, che ha contribuito ad animare la serata e chiamato sul palco, per concludere la serata con un messaggio di speranza, tutti gli amici di “Edo”. Prima ci avevano pensato il sindaco Cristianini (“Quando si parla di solidarietà, Signa non si tira mai indietro”) e Alessandro Spinelli, comandante della Polizia municipale signese e zio di Edoardo, a lanciare un altro messaggio importante: “Dal giugno 2010 ad oggi, gli incidenti mortali a Signa sono stati cinque ma il dato incoraggiante è testimoniato dal fatto che nell’ultimo anno c’è stato un calo sensibile dei sinistri. Certo, c’è ancora molto da fare e sarebbe importante iniziare a parlare di educazione stradale alle elementari…”. Chissà che il suo “appello” non venga accolto davvero. Nel corso della serata, oltre far associare i numerosi presenti, è stato venduto il calendario realizzato dal Cinquecento Club Italia, già artefice nell’ultimo periodo di altre iniziative a favore dell’associazione “Un pozzo per Edoardo”. Chiunque volesse dare una mano, però, può scrivere una mail all’indirizzo unpozzoperedoardo@gmail.com
Pier Francesco Nesti