Sinistra Italiana: “Fase 2, non si riparte senza un piano straordinario della mobilità”

FIRENZE – Quello della mobilità si conferma un tema di stretta attualità. Soprattutto in questo periodo. Un tema su cui si è espressa Sinistra Italiana che a Firenze ha chiesto, anche con una serie di proposte, un piano straordinario della mobilità in vista della ripartenza e della fase 2. “In previsione della ormai certa ripartenza, […]

FIRENZE – Quello della mobilità si conferma un tema di stretta attualità. Soprattutto in questo periodo. Un tema su cui si è espressa Sinistra Italiana che a Firenze ha chiesto, anche con una serie di proposte, un piano straordinario della mobilità in vista della ripartenza e della fase 2. “In previsione della ormai certa ripartenza, seppur parziale, delle attività a partire dal 4 maggio, – si legge in una nota -come Sinistra Italiana riteniamo inderogabile la presentazione di un piano straordinario della mobilità. Come abbiamo già proposto rispondendo anche recentemente, riteniamo che la sfida che la pandemia attuale ci pone sia l’occasione per ripensare e implementare una mobilità alternativa e più rispettosa della salute e dell’ambiente. Se così non fosse, la ripartenza si trasformerà in un infermo di auto private e inquinamento”.

“Chiediamo pertanto che:
1) I mezzi di trasporto pubblici siano rafforzati: al calo della disponibilità di posti a bordo a causa del distanziamento fisico tra passeggeri dovrà corrispondere un aumento delle corse per ridurre al minimo i disagi per i lavoratori e le lavoratrici.
2) Le corsie dei mezzi pubblici siano protette dal traffico privato: è necessario istituire immediatamente corsie protette lungo tutte le linee “forti” del TPL su gomma, altrimenti le maggiori corse finirebbero per rimanere bloccate nel traffico.
3) Il mezzo pubblico sia incentivato con sconti e gratuità nelle fasce orarie non di punta: l’obiettivo sarà quello di distribuire l’utenza su tutto l’orario evitando assembramenti in alcune fasce orarie. Si dovrà inoltre prevedere voucher taxi per gli over 65 e le fasce di popolazione a rischio per scoraggiare ulteriormente il mezzo privato.
4) L’intermodalità tra mezzi e il trasporto a bordo delle biciclette dovranno essere garantiti il più possibile a partire dal 4 maggio.
5) La “mobilità dolce” e i pedoni siano protetti e incoraggiati: dovranno essere realizzati percorsi sicuri aggiuntivi sul modello di quanto annunciato da città come Berlino e Milano dove con bassi investimenti si sta pensando di realizzare 30 chilometri di ciclabili straordinarie; va sostenuta la diffusione di monopattini e monoruota, così come di scooter e biciclette elettriche.
6) Il sistema del trasporto ferroviario entri a pieno titolo nel Tpl cittadino: dovrà essere realizzata una cartellonistica specifica in tutte le stazioni cittadine per renderne immediato l’utilizzo dei treni già oggi presenti e la loro utilizzazione dovrà essere fortemente pubblicizzata alla cittadinanza. In treno si attraversa la città da Novoli a Campo di Marte in 10 minuti senza intasare le strade e garantendo un adeguato distanziamento tra passeggeri.
7) Il sistema di trasporto pubblico all’interno della Ztl sia ridisegnato: a oggi l’accessibilità al centro storico si basa su piccoli bus incompatibili con le disposizioni sanitarie, chiediamo che siano individuati dei percorsi di accesso per i mezzi più grandi in modo da renderlo permeabile al trasporto pubblico e maggiormente raggiungibile in sicurezza. In tempi rapidi Ataf dovrà dotarsi di autobus elettrici di medie dimensioni per il centro storico, questa operazione potrà essere realizzata senza oneri aggiuntivi vista la possibilità di un canone di noleggio (modello Esco) pari al risparmio in termini di carburante e manutenzione.

In conclusione, – conclude il comunicato – troviamo ridicole e fuori luogo le proposte di coloro che cercano di sfruttare la situazione attuale per mettere un freno ai cantieri di ampliamento del servizio tramviario e le richieste di allentare la Ztl in favore del traffico privato. L’unica speranza che la nostra città ha di poter respirare un domani è riposta all’interno della cosiddetta “cura del ferro”, più alternative pulite ed efficienti daremo rispetto al mezzo privato, più la città sarà vivibile nel futuro prossimo e negli anni a venire”.