Sinistra Italiana “Solidarietà ai lavoratori di Poste Italiane Toscana”

SESTO FIORENTINO – Sciopero degli straordinari per i lavoratori delle Poste Italiane Toscana dal 27 aprile al 27 maggio e sciopero totale il 23 maggio. A questo proposito Sinistra Italiana, in una nota, oltre ad esprimere “solidarietà ai lavoratori di Poste Italiane Toscana, che si stanno mobilitando per lamentare le gravi carenze di organico e […]

SESTO FIORENTINO – Sciopero degli straordinari per i lavoratori delle Poste Italiane Toscana dal 27 aprile al 27 maggio e sciopero totale il 23 maggio. A questo proposito Sinistra Italiana, in una nota, oltre ad esprimere “solidarietà ai lavoratori di Poste Italiane Toscana, che si stanno mobilitando per lamentare le gravi carenze di organico e chiedere formazione, diritto alla disconnessione, rispetto degli orari e ferie contrattualizzate, strumenti di lavoro inadeguati” sostiene di “approvare, anche sul nostro territorio, la mobilitazione”. 

“Nel corso degli anni – prosegue la nota di Sinistra Italiana – Poste Italiane ha espanso sempre più la propria attività in settori diversi dai semplici servizi postali, come la grande fetta del Mercato Privati (a cui però in Toscana è stato ridotto del 15,8% il personale) con l’utilizzo di tecnologie e strumenti sempre più avanzati- ad esempio l’intero settore DTO a cui però non sono stati forniti nè  adeguata formazione ne adeguati strumenti per i dipendenti. Gravissimi anche i continui tagli al personale nella sezione Poste Comunicazione e Logistica (PCL) dove si conta un 24,9% in meno del personale a tempo indeterminato, con la conseguenza di creare disastri organizzativi, senza la possibilità di assegnare stabilmente i territori ai portalettere e eccessivi ritardi”. 

“L’impressione – prosegue Sinistra Italiana – è che anche un’azienda pubblica come Poste Italiane non manchi di seguire la “moda” della stragrande maggioranza delle imprese italiane: tagliare il personale, moltiplicare i servizi offerti basandosi su una ipotetica rivoluzione digitale senza però fare adeguata formazione; creare una struttura sempre più fragile e disorganizzata per mancanza di personale di lungo corso per non assumere a tempo indeterminato; spremere al massimo le capacità professionali e umane dei dipendenti,  anche oltre i diritti che sarebbero garantiti per contratto. Di fronte alla richiesta dei lavoratori di conoscere esattamente i numeri degli esodati, dei contratti cessati e per contro del nuovo piano assunzioni previsto, l’azienda ha dato risposte vaghe e senza dati certi. Una conferma, secondo i lavoratori, della giustezza delle proprie istanze e della necessità di un’agitazione”.