Sinistra per Calenzano: approvato dal consiglio l’ordine del giorno per chiedere un ripensamento al dl “Concorrenza”

CALENZANO –  Il consiglio comunale del 28 dicembre ha approvato un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare di Sinistra per Calenzano per chiedere un ripensamento sull’articolo 6 del disegno di legge, cosiddetto “Concorrenza”, attualmente in discussione in Parlamento, con cui, si legge in una nota di Sinistra per Calenzano “si limiterebbe fortemente l’autonomia delle […]

CALENZANO –  Il consiglio comunale del 28 dicembre ha approvato un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare di Sinistra per Calenzano per chiedere un ripensamento sull’articolo 6 del disegno di legge, cosiddetto “Concorrenza”, attualmente in discussione in Parlamento, con cui, si legge in una nota di Sinistra per Calenzano “si limiterebbe fortemente l’autonomia delle amministrazioni comunali nelle modalità di gestione ed erogazione dei servizi pubblici locali”.

Secondo Sinistra per Calenzano l’’articolo “metterebbe in discussione alla base la funzione pubblica e sociale dei Comuni, costringendoli di fatto al ruolo di enti unicamente deputati a mettere sul mercato i servizi pubblici di propria titolarità, pregiudiziandone fortemente i propri doveri di garanti dei diritti dei cittadini. Sono state diverse organizzazioni a dare l’allarme: in particolare, il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, la Rete delle Città in Comune, Attac Italia, i Giuristi Democratici e i Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, che hanno lanciato un appello al quale abbiamo ritenuto doveroso aderire nel nostro ruolo di forza politica”.

L’ordine del giorno,  approvato con gli emendamenti dei gruppi della maggioranza in consiglio, esprime “la propria forte preoccupazione ed il proprio netto dissenso per il rilancio da parte del Governo di un’impostazione neoliberista che affida preferenzialmente al mercato la gestione di servizi pubblici locali fondamentali per la vita delle comunità”. Il consiglio comunale chiede inoltre che “durante la discussione del Ddl si riveda l’impostazione neocentrista che punta a estromettere gli enti locali, e in particolare i Comuni, dal ruolo di garanzia dei diritti delle comunità amministrate rispetto alla globalità dei servizi pubblici locali, procedendo a modificare di conseguenza le deleghe attraverso un’accurata e larga campagna di audizioni dei rappresentanti degli enti locali e delle parti sociali”.