Sinistra per Calenzano “Erp di via del Pino: le nostre priorità sono chiare, non lo sono quelle del sindaco”

CALENZANO – “Come si poteva e come si può ancora dare priorità alla rigenerazione degli alloggi Erp del Pino?” E’ la domanda che si pone Sinistra per Calenzano che, si legge in una nota “fin dal giugno 2020 aveva sollecitato l’amministrazione ad attivarsi per verificare le possibili opportunità di finanziamento per la riqualificazione degli alloggi […]

CALENZANO – “Come si poteva e come si può ancora dare priorità alla rigenerazione degli alloggi Erp del Pino?” E’ la domanda che si pone Sinistra per Calenzano che, si legge in una nota “fin dal giugno 2020 aveva sollecitato l’amministrazione ad attivarsi per verificare le possibili opportunità di finanziamento per la riqualificazione degli alloggi popolari legate al Superbonus 110% introdotto dal decreto rilancio”. 

“Solo dopo sei mesi di ripetuti ‘non ci rientriamo’ da parte del Comune, – prosegue Sinistra per Calenzano – si è riconosciuto che tale opportunità effettivamente esiste e può essere colta. Crediamo quindi che si debba procedere celermente, visti anche i tempi contingentati per avvalersi del Superbonus, basandosi tuttavia su una progettualità di ampio respiro che dia finalmente una risposta agli inquilini degli alloggi Erp, che da oltre dieci anni sono in attesa che si concretizzino le promesse dell’amministrazione. Siamo inoltre convinti che sia possibile farlo elaborando un progetto urbanistico che eviti la cementificazione di altre aree verdi”.

Sinistra per Calenzano sottolinea che “l’amministrazione comunale ha invece tardivamente scelto di cercare finanziamenti partecipando ad un bando nazionale, inviando l’8 marzo un ‘Masterplan’ apposito, di cui era stata deliberata l’elaborazione il 5 marzo, che inserisce la rigenerazione degli alloggi Erp in un più vasto progetto per un nuovo centro cittadino, una ‘nuova centralità urbana’: non con un intervento di semplice ristrutturazione edilizia degli alloggi Erp, ma con la volontà di riprogettare questo pezzo di città ormai diventato cruciale, in quanto cerniera fra Università, Biblioteca e nuova Chiesa, prevedendo un massiccio intervento di edilizia privata, residenziale, commerciale e ricettiva, che porta a raddoppiare le volumetrie esistenti, andando a costruire tra l’altro in un area vergine, quella dell’area cani in via Pertini, che non ha niente a che fare con il contesto da riqualificare”.

“L’esigenza – prosegue la nota di Sinistra per Calenzano – può essere condivisa, ma il metodo e il merito progettuale con cui la si vuole realizzare sono totalmente sbagliati. Chiariamo dei punti essenziali: per noi la priorità sono gli alloggi Erp e lo abbiamo detto da tempo; si possono rigenerare all’interno di una progettazione più ampia? Sicuramente sì: ma questo deve avvenire all’interno di un progetto urbanistico che eviti la cementificazione di aree verdi, e possa creare le premesse per una riqualificazione di più ampio respiro che naturalmente dovrebbe quindi coinvolgere l’adiacente centro direzionale e commerciale di via Don Minzoni, anch’esso ormai obsoleto. Ed ecco che ora, invece che informare e rassicurare i residenti, il sindaco ci tiene a ridimensionare le aspettative, derubricando a semplice esercizio di stile il Masterplan presentato, sottolineandone il carattere puramente indicativo. Peccato che su questa “esercitazione” sono stati richiesti 10 milioni di euro di finanziamenti, e che se aggiudicati daranno indiscutibilmente un valore vincolante al progetto. E ci rimprovera anche di aver preso troppo sul serio la sfida della riqualificazione dell’area del centro cittadino, criticandoci poiché abbiamo ritenuto necessario considerare come complementare all’intervento sull’area del Pino anche la futura rigenerazione del vecchio centro direzionale e commerciale di via Don Minzoni. Dunque siamo noi che ‘meniamo il can per l’aia’? Perché l’amministrazione non apre un confronto su questi progetti a prescindere dall’esito del bando? No, si vuol continuare così: elaborando alle spalle dei cittadini dei progetti improvvisati – in questo caso letteralmente in tre giorni – da tirare fuori dal cilindro per provare ad aggiudicarsi bandi di finanziamento, invece che usufruire di una sicura opportunità come quella offerta dal Superbonus. Questo sì che a nostro avviso è uno spreco di tempo e soldi”.