Sinistra per Calenzano “la festa dell’olio deve diventare un’occasione per promuovere il patrimonio storico locale”

CALENZANO – Non basta lo St.Art per la mostra dell’olio, ma potrebbe diventare occasione di promozione diffusa sul territorio. E’ quanto suggerisce Sinistra per Calenzano ricordando che quest’anno la festa dell’olio non è stata promossa nel modo tradizionale a causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno, aggiunge Sinistra per Calenzano, c’è stata una pausa “forzata, che comprensibilmente si […]

CALENZANO – Non basta lo St.Art per la mostra dell’olio, ma potrebbe diventare occasione di promozione diffusa sul territorio. E’ quanto suggerisce Sinistra per Calenzano ricordando che quest’anno la festa dell’olio non è stata promossa nel modo tradizionale a causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno, aggiunge Sinistra per Calenzano, c’è stata una pausa “forzata, che comprensibilmente si cerca di compensare svolgendo oggi un Mercato di Filiera Corta in piazza Vittorio Veneto, e che dovremmo utilizzare per una riflessione su questa rassegna e, possibilmente, elaborare una progettualità che rilanci nei prossimi anni il settore attraverso un salto di qualità che renda giustizia ad una eccellenza tutta calenzanese, espressione tra le più qualificanti del nostro territorio”.

“Crediamo fermamente che la rassegna dell’olio a Calenzano – prosegue Sinistra per Calenzano – debba tradursi nell’occasione per la promozione e la conoscenza dell’inestimabile patrimonio storico agrario rinascimentale diffuso, attraverso una produzione ed una mostra documentale che testimoni l’evoluzione del sistema organizzativo territoriale nel corso del tempo. A tal proposito pensiamo al sostenere il mantenimento in vita delle relazioni tra villa padronale, affittuari o nuovi proprietari delle coloniche e cura delle coltivazioni, prevalentemente a olivo, attraverso l’incentivo a comodati d’uso che promuovano la cura delle coltivazioni e rinnovino le relazioni intrinseche all’antico sistema. Crediamo che in questo possa prender corpo la tutela e la vitalità di un territorio altrimenti destinato a disperdere le proprie radici e la propria identità. Se da un lato andrebbe valorizzata la qualità del prodotto oleario calenzanese che già possiede la caratteristica di prodotto DOP, e quindi promuoverne la conoscenza, l’apprezzamento ed il consumo, dall’altro la rassegna calenzanese dovrebbe essere intesa come un luogo principe, deputato ad accogliere, in virtù di territorio d’eccellenza del settore e senza timore reverenziale, una mostra mercato ben più allargata ad altre produzioni, che costituisca quindi un punto di riferimento per la filiera produttiva e la commercializzazione. Una rassegna che contempli conoscenze, formazione, rapporti commerciali e tecnologici. Crediamo quindi, e auspichiamo, che questa pausa debba essere spesa per ridisegnare l’orizzonte su un tema che, siamo convinti, ha in sé la potenzialità di restituire la dignità storica e culturale – ed anche un po’ di ricchezza materiale – che Calenzano, senza alcun dubbio, merita”.