FIRENZE – “Ci chiediamo chi è l’effettivo beneficiario dell’iniziativa che il presidente della giunta regionale intende attivare il prossimo 28 ottobre definita “pubblico dibattito” avente per oggetto la nuova ipotesi di pista dell’aeroporto di Firenze. Condividiamo e sottoscriviamo pienamente il quesito posto in questi giorni dall’associazione Vas Vita ambiente salute Onlus, visto che questo confronto a oggi è sul nulla: manca qualsiasi documentazione ufficiale riguardante il nuovo masterplan da parte di Toscana Aeroporti e la proposta di nuova pista da 2200 metri architettata dallo stesso presidente della Regione Toscana. In Palazzo Vecchio ci è stato detto chiaramente dalla giunta comunale fiorentina”: a parlare così sono i consiglieri di Sinistra progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu con il consigliere di Diritti in Comune Pisa Ciccio Auletta, che aggiungono: “Ci sembra sia la distanza da un vero percorso partecipato, documentato e trasparente. Piuttosto ci sembra che si vogliano saltare i necessari passaggi di corretta informazione e coinvolgimento della cittadinanza”.
“Ancora una volta il Pd, con in testa il presidente della Regione Toscana, rilancia questo progetto, definito addirittura come motore indispensabile dell’economia della nostra regione. Siamo invece davanti a un modello di sviluppo fallimentare, che individua come opere strategiche per i nostri territori la pista di Peretola, il rigassificatore di Piombino, la Darsena Europa a Livorno, la nuova base militare a Coltano. Sono opere tutte figlie di un’idea di sviluppo che impoverisce e devasta la nostra regione. La verità è una sola: si vogliono investire risorse pubbliche, sottraendole ancora una volta agli interventi necessari per rispondere alla emergenza sociale ed ambientale sempre più crescente. Chi ne trarrà profitto? Non le casse pubbliche. Nel caso di Peretola – precisano Bundu, Palagi e Auletta – continuiamo a ribadire che i finanziamenti pubblici dovrebbero essere invece destinati al potenziamento delle linee ferroviarie, e non per garantire la possibilità di dividere gli utili per una multinazionale che negli scorsi mesi, dando l’ennesimo schiaffo ai lavoratori e alle lavoratrici, ha redistribuito 7 milioni di euro, dopo aver incassato ad agosto 10 milioni di euro dalla Regione Toscana”.
“Difesa del lavoro, tutela del territorio, un modello di infrastrutture capace di coniugare il diritto alla mobilità e la lotta al cambiamento climatico: sono questi i fondamenti su cui deve fondarsi il dibattito sul futuro dell’economia della nostra regione e delle sue infrastrutture. Mentre nel caso della nuova pista, si tace ancora una volta sugli impatti ambientali, sulla cui rilevanza la sentenza del Consiglio di Stato ha messo una pietra tombale. Non solo: non si tiene evidentemente conto – concludono Bundu, Palagi e Auletta – degli effetti della pandemia e della crisi energetica sul traffico aereo”.