Sittel, la preoccupazione dei lavoratori e la vicinanza dell’amministrazione comunale

CAMPI BISENZIO – Quella della Sittel di Campi Bisenzio è una storia emblematica di questo periodo. Di questa epoca. Che si parli di problematiche legate al Covid o più “semplicemente” del mondo del lavoro. Già nei mesi scorsi avevamo scritto e parlato di questa realtà che ha la propria sede operativa a Campi Bisenzio. Era […]

CAMPI BISENZIO – Quella della Sittel di Campi Bisenzio è una storia emblematica di questo periodo. Di questa epoca. Che si parli di problematiche legate al Covid o più “semplicemente” del mondo del lavoro. Già nei mesi scorsi avevamo scritto e parlato di questa realtà che ha la propria sede operativa a Campi Bisenzio. Era maggio e l’azienda aveva imposto per la prima volta ai lavoratori di lasciare in cantiere i mezzi abitualmente usati per spostarsi dall’abitazione al luogo gli interventi durante l’attività giornaliera. I lavoratori, da parte loro, avevano riportato i veicoli lasciando però le chiavi e consegnandole simbolicamente all’amministrazione comunale campigiana. Amministrazione che, nella giornata di ieri, ha voluto dimostrare ancora una volta la propria vicinanza a queste persone, con il vice-sindaco Giovanni Di Fede e l’assessore allo sviluppo economico Ester Artese.

“Siamo stati al presidio dei lavoratori della Sittel – ha detto l’assessore Artese – e abbiamo ascoltato la voce dei lavoratori che lamentano un grande ritardo nei pagamenti degli stipendi da parte dell’azienda. Eravamo presenti anche allo scorso presidio di maggio a cui é seguito un incontro in Regione con la conseguente promessa da parte della Sittel di rispettare l’impegno contrattuale. Ci attiveremo subito tramite le associazioni sindacali e le varie rappresentanze per attivare un altro tavolo in Regione affinché vengano rispettati da parte dell’zienda tutti gli impegni presi e i pagamenti arretrati degli stipendi di tutti i lavoratori”.

Di tutto questo ne abbiamo parlato anche con Riccardo Cosimi, da sette anni delegato Rsu: “Ad agosto c’è stato il cambio di contratto e sembrava si potesse riparlare un po’ di tutto con l’azienda. Invece è andata a finire che proprio stamani (ieri per chi legge, n.d.r.) abbiamo riscosso il 50% dello stipendio proprio del mese di agosto. Negli anni, però, sono stati fatti molti debiti e questa, che è una realtà che di lavoro ne ha e ne avrebbe davvero tanto, adesso si trova a fare i conti proprio con i debiti da sanare”. Senza contare poi tutto quello che è successo con l’arrivo del Covid: “Questa è un’azienda… che non è un’azienda, – continua Cosimi – non ci siamo mai fermati, anzi ci siamo organizzati per conto nostro per acquistare gel igienizzante, guanti e tutti dispositivi necessari per continuare a lavorare in sicurezza”. Un’altra brutta storia da raccontare di questo paese. Al tempo del Covid. Ma non solo.