SESTO FIORENTINO – “Social housing e anziani fragili. Un’opportunità da cogliere qui e ora. Il recupero urbanistico dell’area ex caserma Donati”: è l’iniziativa organizzata da Cgil Firenze, Spi Cgil Firenze, Spi Cgil Sesto Fiorentino e Università di Firenze-Dipartimento Architettura e in programma venerdì 2 febbraio dalle 14.30 alle 17.30 presso l’ala Meucci della Biblioteca Ragionieri.
Il programma
ore 14.30
Introduzione di Simonella Mazzanti, segretaria Lega Spi Cgil Sesto Fiorentino, ed Elena Aiazzi, segreteria Cgil di Firenze, coordinatrice zona Piana
ore 14.50/15.10
Esperienze europee e suggestioni per un modello di sviluppo mediterraneo, Claudio Piferi, Università di Firenze Dipartimento di architettura
ore 15.10/15.30
L’Urban Housing per Comunità Age Friendly, Maria De Santis, Università di Firenze Dipartimento di architettura
Ore 15.30/15.50 Focus
Housing sociale e integrazione fra le generazioni. La trasformazione dell’area ex Caserma Donati e non solo. Damiano Sforzi, assessore all’urbanistica del Comune di Sesto Fiorentino
ore 15.50 tavola rotonda
“Anziani fragili e housing sociale: le opportunità sul territorio e una strategia coordinata di intervento”. Con la partecipazione di Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino; Serena Spinelli, assessore regionale; Cristina Dragonetti, presidente cooperativa Sintesi Minerva; Andrea Francalanci, direttore SDS Nord Ovest; Mario Batistini, segretario provinciale Spi-Cgil Firenze; Bernardo Marasco, segretario Camera Metropolitana del Lavoro Firenze, coordina Massimo Andorlini, Spi-Cgil Sesto Fiorentino.
La presentazione
Oggi si vive più a lungo: ma non è detto che si viva più a lungo e al tempo stesso bene. Vivere più a lungo infatti fa anche emergere condizioni di sempre maggiori fragilità e di conseguenza suscita una serie di nuovi e più complessi bisogni diffusi. Si rende quindi necessario aggiornare gli spazi urbani e le modalità di fruizione ed erogazione dei servizi sociali, in modo da adeguare il contesto urbano a questa nuova dimensione esistenziale. In caso contrario si corre il rischio di svuotare di significato gran parte del sistema dei diritti sociali e civili delle persone anziane e in particolare degli anziani fragili. I decisori politici, gli operatori sociali e le istituzioni scientifiche e culturali si trovano di fronte non solo alla sfida di creare nuovi luoghi urbani, che siano in grado di ospitare nuove funzioni e nuovi servizi, ma anche alla necessità di dar vita a modalità innovative di erogazione delle tradizionali prestazioni essenziali, sviluppando così un modo nuovo complessivo di vivere la città, che parta proprio dai bisogni dei suoi abitanti più fragili.
Una città a misura dei suoi abitanti più fragili, sarà senz’altro anche una città più accogliente per tutto l’insieme della popolazione.
Come è facile comprendere la residenza rappresenta ovviamente uno dei temi cardine di questo rinnovamento del vivere urbano, grazie al quale far fronte ai nuovi bisogni. Al convegno del 2 febbraio saranno presenti tutti i vari attori impegnati nel complesso compito di trasformare il vivere urbano: dalle istituzioni locali e regionali, all’Università, dagli attori socio-economici al sindacato, alla Società della salute. Si tratterà di un momento di riflessione a più voci, nel corso del quale, partendo da una visione d’insieme del problema e nel quadro generale delle opportunità di innovative soluzioni di social housing offerte dal territorio comunale, si affronterà più in particolare il piano di recupero urbanistico dell’area ex Caserma Donati.
Il recupero dell’area della ex Caserma Donati, nel cuore del quartiere di Quinto Basso, rappresenta uno degli snodi fondamentali del futuro assetto urbanistico della città, così come previsto dal POC del Comune di Sesto Fiorentino, recentemente approvato dal Consiglio Comunale. Insediare al suo interno una forte e integrata esperienza dedicata al Social Housing, con particolare attenzione agli anziani fragili, qualificherebbe ancor di più l’operazione di riconnessione urbana e sociale di questa importante porzione di territorio non solo con il quartiere di Quinto Basso ma con tutta la città, così come appunto indicato nel POC.