“Sono nel caos”: il racconto di un campigiano dall’inferno dell’Ucraina

CAMPI BISENZIO – Anche Piananotizie può contare su un “inviato” in Ucraina. E come testimoniano le fotografie che pubblichiamo qui di seguito è un “inviato” di eccezione. Un campigiano per la precisione, che proprio in Ucraina ha il suo lavoro e che nelle prossime settimane ci racconterà quello che sta succedendo in “un paese già […]

CAMPI BISENZIO – Anche Piananotizie può contare su un “inviato” in Ucraina. E come testimoniano le fotografie che pubblichiamo qui di seguito è un “inviato” di eccezione. Un campigiano per la precisione, che proprio in Ucraina ha il suo lavoro e che nelle prossime settimane ci racconterà quello che sta succedendo in “un paese già al limite”, come ha scritto il Corriere della Sera questa mattina. Il nostro “inviato” è Alessandro Tarducci, 41 anni, che da tempo gestisce una serie di attività in Ucraina e che lunedì scorso è partito per andare a controllare come vanno gli affari e incontrarsi con i propri soci. L’Ucraina, ormai è noto, è da giorni segnata da scontri violenti, con un durissimo conflitto fra maggioranza e opposizione e il rischio concreto di far sprofondare il paese nella guerra civile. Il momento che stiamo vivendo insomma potrebbe essere decisivo per il futuro non solo della stessa Ucraina ma anche per il resto dell’Europa. E’ anche per questo motivo che le foto che Tarducci ci ha inviato in giornata potrebbero assumere un significato ancora più importante. “Sono nel caos”, queste le poche parole con cui ha esordito nella mail che ci ha scritto, aggiungendo che le fotografie sono state scattate a Uzhgorod, davanti al palazzo del governatore della Transcarpatia, che proprio stamani è stato conquistato dai nazionalisti. Dopo la mail è arrivato anche un sms: “Adrenalina pura, quello che cerco è poesia per la vita, romanticismo per la libertà”. Poche parole che descrivono appieno il carattere dell’imprenditore campigiano, per chi scrive soprattutto un amico. E’ vero, per una volta non parliamo delle questioni legate all’aeroporto piuttosto che del parco della Piana. Ma una testimonianza del genere non poteva e non può essere sottovalutata. In attesa ovviamente di avere altre fotografie e, perché no, altre emozioni direttamente dall’Ucraina.ale 1 ale 3 ale 4