Sono piante di cactus ma possono contenere della droga: ne aveva 146, denunciato dai Carabinieri forestali

CAMPI BISENZIO – Cercando su Internet cosa sono i “Peyote”, vengono descritti come cactus che contengono la mescalina, una droga che viene utilizzata fin dall’antichità come allucinogeno naturale. E i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Ceppeto, durante un accertamento presso alcuni terreni in via Mammoli, con l’obiettivo di effettuare delle verifiche a degli orti presenti in zona, hanno denunciato un coltivatore […]

CAMPI BISENZIO – Cercando su Internet cosa sono i “Peyote”, vengono descritti come cactus che contengono la mescalina, una droga che viene utilizzata fin dall’antichità come allucinogeno naturale. E i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Ceppeto, durante un accertamento presso alcuni terreni in via Mammoli, con l’obiettivo di effettuare delle verifiche a degli orti presenti in zona, hanno denunciato un coltivatore diretto di nazionalità cinese. Nel corso del sopralluogo, infatti, all’interno di una serra hanno accertato la presenza, fra varie piante grasse e specie liberamente commerciabili, di 146 esemplari di Peyote. “Il Peyote – si legge in una nota – è diffuso in alcune comunità tramite masticazione delle sue “protuberanze” e il prezzo di mercato può aggirarsi sui dieci euro per una piantina di uno/due centimetri”. Nei contenitori utilizzati per la coltivazione delle piante erano riportati fra l’altro i dati relativi alla specie, la data di attecchimento, codici non identificabili e in alcuni casi il prezzo. Il responsabile della produzione ha dichiarato di coltivare per sé le piante, ignaro della tipologia e dei suoi effetti psicotici, limitandone un uso a scopi terapeutici e antidolorifici. L’uomo è stato pertanto segnalato all’Autorità giudiziaria per coltivazione di sostanze stupefacenti mentre i Carabinieri hanno sequestrato le 146 piante di peyote per le successive verifiche e analisi.