Spacciava cocaina mentre era agli arresti domiciliari: arrestato dalla Polizia. Nascondeva la droga nel parcheggio del cimitero di San Mauro

FIRENZE – Nuove accuse per un 45enne di origini campane, già agli arresti domiciliari a seguito di una misura di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli nell’ambito di un procedimento per il quale lo stesso è stato indagato per aver fatto parte, secondo gli inquirenti, di un gruppo di persone dedito al traffico di […]

FIRENZE – Nuove accuse per un 45enne di origini campane, già agli arresti domiciliari a seguito di una misura di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli nell’ambito di un procedimento per il quale lo stesso è stato indagato per aver fatto parte, secondo gli inquirenti, di un gruppo di persone dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Questa volta è il Gip del Tribunale di Firenze a disporne il carcere con una nuova ordinanza di custodia cautelare, eseguita ieri mattina dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile fiorentina ed emessa nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo toscano, che vedrebbe l’uomo implicato sempre in una storia di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina.

Le indagini sono partite lo scorso ottobre dopo l’anomalo ritrovamento di oltre 4 etti di cocaina sotterrati nel parcheggio del cimitero di San Mauro a Signa: a guidare gli agenti all’insolito nascondiglio era stato un 28enne fiorentino fermato durante un controllo, durante la notte, nei pressi di via della Saggina. Nel corso della perquisizione di un immobile nelle sue disponibilità, la Polizia sequestrò mezzo chilo di cocaina e circa 300 grammi di altre sostanze stupefacenti fra hashish e marijuana. E, nel prosieguo delle indagini, gli agenti scoprirono nei pressi del cimitero della frazione del Comune di Signa oltre quattro etti e mezzo di cocaina.

Dopo l’arresto del 28enne gli inquirenti sono voluti andare a fondo nella vicenda allo scopo di ricostruire la provenienza e la destinazione della droga sequestrata. Per gli investigatori, dell’approvvigionamento della cocaina, se ne sarebbe curato proprio il 45enne oggi finito in carcere. La droga sarebbe stata poi affidata al 28enne che avrebbe partecipato all’attività di spaccio come “galoppino”, vendendo bustine di cocaina per conto del primo. A prendere gli appuntamenti con i clienti per la consegna della “merce” ci avrebbe infatti pensato sempre il campano di 45 anni attraverso un’utenza telefonica dedicata solo ed esclusivamente a questo tipo di “servizio”. Ai vari acquirenti veniva poi comunicata la data, l’ora e il luogo per la vendita della coca, alla quale avrebbe appunto provveduto il ragazzo a suo tempo finito in manette. Il sistema sarebbe andato avanti perfino nel periodo durante il quale il destinatario della misura cautelare era già agli arresti domiciliari nella sua abitazione fiorentina. Da ieri il 45enne si trova nel carcere di Sollicciano.