Spie e intrighi nella letteratura: Enio Bruschi e il suo saggio “Roger Nimier e Giacomo Antonini. Ussari d’Italia e di Francia”

SESTO FIORENTINO – Il mondo delle spie, o meglio degli informatori, nascosto (come deve essere) nelle pieghe dell’Italia negli anni Quaranta. Le rocambolesche avventure letterarie raccontate come in un film d’azione in bianco e nero o nelle pagine di Le Carrè o Graham Green, alla Libreria Rinascita Enio Bruschi ha presentato, sabato 12 marzo, il […]

SESTO FIORENTINO – Il mondo delle spie, o meglio degli informatori, nascosto (come deve essere) nelle pieghe dell’Italia negli anni Quaranta. Le rocambolesche avventure letterarie raccontate come in un film d’azione in bianco e nero o nelle pagine di Le Carrè o Graham Green, alla Libreria Rinascita Enio Bruschi ha presentato, sabato 12 marzo, il suo saggio dal titolo ““Roger Nimier e Giacomo Antonini. Ussari d’Italia e di Francia” edito da apice libri. Hanno partecipato Marino Biondi dell’Università di Firenze e Giuseppe Giari dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

Bruschi ha scritto il saggio dopo un lungo lavoro di ricerca e di “indagine” come un’inchiesta giornalistica recuperando non solo materiale proveniente anche da fuori Italia, ma raggiungendo luoghi e persone lontane dal nostro Paese, un lavoro di ricostruzione non solo da storico, ma che si avvicina ad una vera e propria indagine da giallista.

“Ho provato a ricostruire, – ha raccontato Bruschi – attraverso il rapporto fra Nimier e Antonini, un piccolo pezzo di storia della cultura fra Italia e Francia nel secondo dopoguerra, con i suoi fasti e le sue miserie. Antonini, poi, si rivela una figura dai molti volti: collaboratore della polizia politica fascista (non privo di affinità suggestive con il protagonista del Conformista di Moravia, che detestò Antonini ma se ne servì come agente in Francia), poi funzionario di alto profilo della Agenzia di stampa Stefani nella Parigi occupata, infine passato a processo per collaborazionismo, ma anche agente letterario dall’intuito infallibile, critico e giornalista abile, scopritore di talenti a colpo sicuro”.