Sport nella Città metropolitana, Armentano: “Facciamo allenare i ragazzi”

FIRENZE – Fare ripartire lo sport in modo responsabile. La Città metropolitana di Firenze inviterà tutti gli assessori allo sport dei 41 Comuni del territorio ai fini di un modello condiviso. “Lo sport è in genere legato alla competizione, ma ora possiamo solo, e non è poco, rendere possibile la costruzione atletica e tecnica di ogni […]

FIRENZE – Fare ripartire lo sport in modo responsabile. La Città metropolitana di Firenze inviterà tutti gli assessori allo sport dei 41 Comuni del territorio ai fini di un modello condiviso. “Lo sport è in genere legato alla competizione, ma ora possiamo solo, e non è poco, rendere possibile la costruzione atletica e tecnica di ogni sportivo finché non sarà possibile tornare al confronto”, spiega Nicola Armentano, consigliere della Città metropolitana di Firenze delegato allo sport. I più giovani hanno bisogno di esercitarsi non solo per la necessità atletica, ma per il benessere psicofisico. “Dobbiamo orientare questa domanda – continua Armentano – coinvolgendo dirigenti e operatori sportivi, come anche i dirigenti scolastici che gestiscono gli impianti sportivi dei loro istituti, per definire orari scaglionati di utilizzo”. Sotto questo profilo sarebbe auspicabile che la Regione Toscana “promuovesse un fondo, come ha fatto per le mascherine, da destinare alla sanificazione di locali pubblici e privati”. Lo scopo è quello di riavviare almeno la sola pratica dell’attività motoria, rispettando la distanza e un numero di presenze proporzionato alle esigenze di precauzione. Chi fa calcio o basket potrebbe cominciare a fare la parte ginnica o di preparazione atletica e poi inventarsi momenti  di gioco con attrezzi specifici. n questo modo, sottolinea Armentano, “diamo una mano ai genitori, per utilizzare al meglio il tempo dei loro figli, e al tempo stesso creiamo dei piccoli campus sportivi e scolastici e sosteniamo le associazioni sportive che possono continuare a favorire e stimolare la crescita dei nostri piccoli. Si può fare rete con l’Università per qualificare l’allenamento come momento curricolare. Gli studenti universitari, infatti, potrebbero controllare il distanziamento e l’adozione delle necessarie precauzioni. Quel che è certo è che non possiamo semplicemente aspettare la ripresa della fase agonistica”. Nell’organizzare e promuovere queste attività Armentano suggerisce di seguire le linee adottate dalla Federazione medico sportiva italiana e le relative raccomandazioni per la ripresa dell’attività fisica “Post Covid-19” da parte di tutta la popolazione che non pratica sport agonistico.