Stadio, l’Ordine degli ingegneri: “Ora la sfida è tenere insieme velocità e qualità di realizzazione”. Le reazioni da Palazzo Vecchio

FIRENZE – “Il progetto che ha vinto il concorso per la riqualificazione dello stadio e di Campo di Marte sembra avere due caratteristiche molto positive: il buon inserimento paesaggistico e la sostenibilità ambientale. Nella realizzazione dell’opera sarà fondamentale mantenerle e valorizzarle, usando materiali e soluzioni all’avanguardia”. A parlare così è il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti, che ha commentato l’esito del concorso internazionale […]

FIRENZE – “Il progetto che ha vinto il concorso per la riqualificazione dello stadio e di Campo di Marte sembra avere due caratteristiche molto positive: il buon inserimento paesaggistico e la sostenibilità ambientale. Nella realizzazione dell’opera sarà fondamentale mantenerle e valorizzarle, usando materiali e soluzioni all’avanguardia”. A parlare così è il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti, che ha commentato l’esito del concorso internazionale lanciato da Palazzo Vecchio sul restyling del Franchi e dell’area circostante.

“Aspettiamo di poter visionare per bene gli elaborati più dettagliati del progetto per poterlo giudicare – dice Fianchisti – perché ieri di fatto abbiamo visto solo un rendering. E aspettiamo di vedere le concrete soluzioni per la mobilità, sia per quanto riguarda i percorsi per le auto private che la linea della tramvia che arriverà a Campo di Marte, e per i parcheggi: una partita centrale non solo per il quartiere e i frequentatori dello stadio ma per tutta Firenze. Quello che ci preme sottolineare è che ora a fare la differenza saranno la velocità di realizzazione dell’opera, per non perdere i fondi del Pnrr, e la sua qualità, per far diventare il Franchi un antico stadio moderno e Campo di Marte un quartiere più vivibile per tutti e soprattutto per gli abitanti”.

Fra le prime reazioni da Palazzo Vecchio, invece, quella del capo gruppo del Gruppo Misto, Andrea Asciuti: “La proposta per il nuovo stadio Franchi, selezionata dalla giuria internazionale, non mi convince. È il progetto più semplice o, come ha detto anche il sindaco, più sobrio ma, certamente, il meno bello tra gli otto presentati. Una copertura o meglio una lamina bassa abbastanza anonima, rettangolare, quando lo stesso Pier Luigi Nervi volle creare delle scale elicoidali, nel lato della Maratona, proprio per dare maggior movimento a tutta la struttura. Persa un’occasione per avere un impianto che poteva caratterizzare la città con una struttura futuristica e innovativa e che poteva attirare anche il turismo sportivo nell’area del Campo di Marte. Mi auguro che il nuovo stadio Franchi mantenga almeno la capienza da 40.000 posti perché da quel che si è visto non mi pare ci sia un aumento, o comunque una conferma, dei posti a disposizione per i tifosi”. 

C’è poi la notizia, come dichiarato questa mattina ai microfoni di Lady Radio, dello studio Populous che ha preannunciato il proprio ricorso parlando senza mezze parole della “vittoria del progetto più brutto”. Notizia su cui si sono espressi i consiglieri Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) insieme a Lorenzo Palandri e Francesco Gengaroli (Sinistra Progetto Comune Quartiere 2): “Oggi la città è ovviamente impegnata a commentare la cerimonia di ieri: due ore lunghissime, per mettere alla prova l’estro e la creatività della tifoseria e della cittadinanza. Un concorso sull’ironia di Firenze. Meno ironica appare però la notizia data stamani su Lady Radio da uno dei due partecipanti esclusi in finale per “vizi di forma”: lo studio Populous ha intenzione di contestare l’esito. Questo che impatto avrà? Ieri in effetti tutto era concentrato sulla necessità di spremere fino in fondo la comunicazione spettacolare messa in piedi, mentre in secondo piano è apparsa la città reale e il merito delle questioni. La prima domanda ingenua che a molte persone sarà venuta fuori è: che senso ha dire che ci sono 8 progetti in finale, se poi 2 vengono esclusi, senza entrarci nel merito? In realtà erano quindi 6. Comunque poco importa. Vorremmo capire se – visti i tempi dovuti all’uso dei fondi pubblici stanziati – questi ricorsi mettono in discussione il futuro del Franchi”.

“Riguardo alla kermesse di ieri sera nel Salone dei Cinquecento per la presentazione del progetto vincitore per il nuovo stadio Franchi, abbiamo trovato curiosa l’assenza della presidente della commissione giudicatrice Odile Decq, mentre dubbi nascono sulla vice-presidente Giovanna Carnevali (che era presente)”: queste, invece, le parole del capo gruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi. “La Carnevali – aggiunge il consigliere – è infatti direttore esecutivo del piano urbanistico di Neom, la megagalattica e avveniristica città saudita sulle sponde del Mar Rosso. La città venne annunciata nel 2017 alla conferenza Future Investment Initiative a Riyadh, in Arabia Saudita , dal principe ereditario arabo Mohammad bin Salman, divenuto “famoso” per essere il presunto mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi a Istanbul. Da lei, una volta apprese le notizie, ci si sarebbe aspettati una presa di distanza dal principe come fece il suo collega Norman Foster, ma così non è stato. Ci chiediamo cosa ne pensi il sindaco Nardella, primo cittadino di Firenze, città di pace e accoglienza, sempre in prima fila per i diritti umani”. “Peraltro, il progetto della mega città di Neom costringerà a evacuare circa 20.000 persone dalla zona di cantiere; quasi tutti abitanti a cui sono stati negati anche i più basilari diritti umani appartenenti alla tribù degli Howeitat”, conclude Draghi.