Stagni di Focognano: l’oasi del Wwf triplica gli spazi

CAMPI BISENZIO – L’Oasi Wwwf Stagni di Focognano triplica la propria superficie e inaugura, sabato 17 marzo, oltre 60 ettari di nuovi specchi palustri. La presentazione del progetto sarà a Villa Montalvo alle 10, cui seguirà una passeggiata alla scoperta della nuova Oasi (ingresso libero). Il progetto, unico nel suo genere in Italia, ha preso […]

CAMPI BISENZIO – L’Oasi Wwwf Stagni di Focognano triplica la propria superficie e inaugura, sabato 17 marzo, oltre 60 ettari di nuovi specchi palustri. La presentazione del progetto sarà a Villa Montalvo alle 10, cui seguirà una passeggiata alla scoperta della nuova Oasi (ingresso libero).

Il progetto, unico nel suo genere in Italia, ha preso origine dalla necessità di proteggere dal rischio idraulico il territorio e creare vaste aree di compensazione idraulica. Attraverso un’attenta opera di pianificazione “il Comune di Campi Bisenzio, il Wwf e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno – si legge in una nota – hanno deciso di fare di Focognano un modello di recupero paesaggistico, restituendo al territorio gli ambienti palustri tipici dell’antica pianura raccontata anche da Boccaccio nella novella di Chichibio e la Gru”.

I lavori sono stati finanziati e curati dal punto di vista tecnico-operativo dal Comune di Campi Bisenzio e dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e hanno riguardato quasi 60 ettari di terreni, un tempo coltivati in modo intensivo e dove spuntavano qua e là strutture abusive quali recinzioni, baracche, aree di stoccaggio di materiali edili.

Al centro della nuova area si colloca oggi l’enorme nuovo lago “Prataccio”, di oltre 17 ettari, un’ampia “casa” per anatre e aironi, mentre nella parte meridionale dell’Oasi è nato il “Pantano di Maccione” (area acquitrinosa a prato umido) e il nuovo lago “Osmannoro” dedicato a uccelli acquatici come limicoli e trampolieri. Tutto intorno fanno da corona altre zone acquitrinose, prati umidi, zone boscate a macchia e filari di siepi.

Il Wwf, da parte sua, ha curato tutta la progettazione dei nuovi habitat (sia acquatici che terrestri), adottando anche nuove soluzioni tecniche per specie con particolari esigenze: un esempio sono le due pareti artificiali per gli uccelli che fanno il nido scavando lunghi tunnel nel terreno sabbioso come le rondini “topino” o i coloratissimi martin pescatore.

“Sono passati 20 anni dall’inaugurazione, nel 1998, di quella prima parte dell’Oasi che oggi viene detta “nucleo storico” di Focognano – dice Carlo Scoccianti, Biologo, direttore dell’Oasi – è bello poter affermare oggi che la società civile non si è fermata allora, ma ha saputo continuare negli anni a credere in questo grande progetto che ha permesso di fare di una così ampia parte della pianura un patrimonio pubblico di rara bellezza e serenità”.

“Tutti i cittadini sono invitati a vedere con i propri occhi – dice il sindaco di Campi Emiliano Fossi – questo nostro gioiello che è l’Oasi di Focognano, dovei nuovi ambienti palustri sono un tesoro dal punto di vista naturalistico e, allo stesso tempo, il simbolo vivente dell’antico paesaggio della piana. Un ringraziamento particolare va all’impegno del Wwf e del Consorzio di Bonifica che hanno saputo valorizzare tanta parte dei terreni di proprietà comunale”.