Stare a casa e viaggiare nel web tra storie, tutorial e poesie sospese

SESTO FIORENTINO – C’è chi legge storie per ragazzi, chi si propone come tutorial in cucina, chi organizza giochi letterari e di scrittura, chi suona uno strumento musicale e chi insegna matematica divertendo. La rete e i social, in questo strano periodo dominato dall’emergenza Covid-19, diventano un’esplosione di curiosità. La nuova agorà, a causa della […]

SESTO FIORENTINO – C’è chi legge storie per ragazzi, chi si propone come tutorial in cucina, chi organizza giochi letterari e di scrittura, chi suona uno strumento musicale e chi insegna matematica divertendo. La rete e i social, in questo strano periodo dominato dall’emergenza Covid-19, diventano un’esplosione di curiosità. La nuova agorà, a causa della costrizione a stare a casa, è proprio il web e i canali social sono le nostre finestre virtuali: ci affacciamo utilizzando la tecnologia e mostrando scorci delle nostre abitazioni. A Sesto Fiorentino la Biblioteca Ragionieri propone alcune letture per bambini: i bibliotecari si dilettano a leggere le storie per i più piccoli, ma c’è anche uno spazio per la poesia dove i lettori possono lasciare le rime che più hanno amato e condividerle con altri. Il laboratorio di scrittura creativa Madri di carta, invece, organizza sempre all’interno della rete un servizio per i più piccoli dal titolo “Storie per bambini chiusi in casa”, un “gioco virtuale” dove, utilizzando quattro parole che ogni giorno vengono proposte, si può inventare una favola per bambini. Le favole vengono caricate sulla pagina Facebook grandi e piccoli le possono leggere. L’associazione Amici di CiviCa la biblioteca di Calenzano grazie alla partecipazione di una volontaria, ex insegnante, propone “pillole” di matematica da seguire su youtube. Insomma, chi più chi meno, si cerca di riempire la piazza virtuale, fornendo un servizio e un momento di svago e proprio per questo ogni tanto c’è qualcuno che sul web lascia una “poesia sospesa” per chi ha bisogno di tonificare la mente, proprio come quando i bar erano aperti e si poteva lasciare il “caffè sospeso”.