Stare a casa. Evelyn del duo EviolinS “Cerco l’equilibrio in questo tempo sospeso”

CALENZANO – Riflettere e attendere che tutto passi e si ritorni alla vita sociale: è questo il desiderio più profondo di Evelyn Di Biase, cantante e musicista del duo EviolinS insieme a Stefania Bedetti. In questa condizione “sospesa” dove ci viene richiesto di stare a casa per l’emergenza sanitaria, glil artisti abituati al rapporto stretto […]

CALENZANO – Riflettere e attendere che tutto passi e si ritorni alla vita sociale: è questo il desiderio più profondo di Evelyn Di Biase, cantante e musicista del duo EviolinS insieme a Stefania Bedetti. In questa condizione “sospesa” dove ci viene richiesto di stare a casa per l’emergenza sanitaria, glil artisti abituati al rapporto stretto con il pubblico, subiscono ancora di più il momento difficile che stiamo vivendo.

Stare in casa in condizioni di emergenza sanitaria come questa, cosa significa per chi fa spettacolo come te?

Credo che sia una sensazione comunque vicina a molti e non solo a noi. Certo che la nostra professione ha bisogno del contatto umano come primo elemento di un ritorno nel senso di quello che facciamo. Non ci sono altri modi per ricevere il calore di un sorriso o di una lacrima là nell’istante esatto in cui si manifestano. Uno schermo non potrà mai sostituirsi a questo. Quindi oltre alla comune privazione di gesti e condivisione di vita che abbiamo con la maggior parte delle persone, c’è anche una privazione nel vero senso della nostra completa essenza di umani e di artisti.

Cosa ti manca di più in questa situazione?

Sicuramente la libertà. Di fare o non fare determinate cose.. che cambia anche la dimensione del tempo così come lo vivevamo prima.

Immagino sia difficile proseguire il proprio lavoro stando lontano dal palcoscenico. Ma stai lavorando a qualche progetto?

No, non sto lavorando a nessun progetto perché per me l’equilibrio è la fonte essenziale di ispirazione. L’equilibrio sia nel dolore che nella gioia deve essere sempre presente.. Adesso sono in una fase di ricerca di un nuovo equilibrio e finchè non lo trovo i progetti non saranno mai costruttivi.

Stando a casa hai riscoperto attività abbandonate?

In verità no. Non ne ho sentito il bisogno e questo senso di tempo allargato in cui siamo stati catapultati non mi permette di sviluppare particolari attività, se non quella della riflessione che però non avevo mai abbandonato.

Cosa pensi ti resterà di questa esperienza?

Sicuramente una nuova consapevolezza di me.