Stare a casa. Francesca Albano “La libreria è chiusa, ma portiamo i libri a domicilio, la speranza è che tutto questo finisca presto”

SESTO FIORENTINO – Strade vuote, negozi chiusi. La città è irreale, uno scenario da film o da vecchia foto in bianco e nero. Sono le misure ristrettive attuate dal Governo e necessarie per contenere la diffusione del Covid-19, che hanno modificato la nostra quotidianità. Stare a casa è quanto ci viene chiesto di fare, molti […]

SESTO FIORENTINO – Strade vuote, negozi chiusi. La città è irreale, uno scenario da film o da vecchia foto in bianco e nero. Sono le misure ristrettive attuate dal Governo e necessarie per contenere la diffusione del Covid-19, che hanno modificato la nostra quotidianità. Stare a casa è quanto ci viene chiesto di fare, molti trascorrono le proprie giornate lavorando e altri scoprendo attività diverse. Abbiamo incontrato virtualmente Francesca Albano della Libreria Rinascita, anche la libreria ha chiuso per attenersi alla normativa, ma Francesca e gli altri librai continuano ad essere vicina ai propri lettori grazie al servizio di consegna a domicilio.

Stare in casa in condizioni di emergenza sanitaria come questa, ti permette di continuare a svolgere il tuo lavoro?

Direi che è impossibile continuare a svolgere un lavoro come il mio con il negozio chiuso. Ho continuato  una parte del mio lavoro, quello che riguarda la gestione amministrativa, anche da casa, ma ovviamente il resto è impossibile. In questi giorni, quando abbiamo avuto le garanzie che potevamo farlo, abbiamo iniziato a consegnare i libri a domicilio e quindi con i miei soci, ci siamo organizzati per svolgere al meglio questo servizio. Non so se potremo continuare a farlo in base alle nuove disposizioni, ma per ora proseguiamo su questa strada, cercando di mantenere un rapporto con i nostri clienti.

Librerie chiuse. Credo che per la Libreria Rinascita una chiusura come quelle attuale non ci sia mai stata. Da libraria come la vivi?

Faccio questo lavoro da 38 anni, no.. una situazione come questa non era mai capitata. La vivo male, come tutti.. Ciò che mi ha colpito di più è stata la velocità di quanto è accaduto. Non abbiamo avuto il tempo di metabolizzare .. Lo stiamo facendo in questi giorni, con il cambio repentino dei nostri tempi di vita.. Siamo precipitati in un quotidiano completamente diverso

Hai qualche consiglio da dare per chi resta a casa per come trascorrere il tempo?

Penso che dobbiamo comunque usare questo tempo per fare cose diverse, rivalutando anche interessi e hobby che normalmente non riusciamo a incastrare con il lavoro e le altre doverose occupazioni. Mi viene in mente il libro di Chiara Gamberale “Per dieci minuti “, dove la protagonista viene consigliata dalla psicoterapeuta dalla quale si rivolge per superare la crisi di una separazione, di occupare 10 minuti della sua giornata per fare cose che non ha mai fatto. Così scopre dentro di sé e intorno a sé un mondo che non aveva mai considerato. I miei consigli? Ovviamente non posso che consigliare prima di tutto la lettura ma ci sono anche altre attività come cucinare, o per chi ha bambini dedicare a loro più tempo possibile, visto che solitamente è difficile soprattutto per chi lavora, farlo…

Hai ripreso a svolgere qualche attività abbandonata in passato per mancanza di tempo libero?

Sono una persona nevrotica e iperattiva, dormo poco (6 ore mi bastano), quindi normalmente mi dedico a più attività.. Non riesco a fare una cosa per volta quindi ho diversi interessi… Da tre anni frequento il corso di acquerello che la maestra Andrea Sole Costa organizza nei nostri spazi e quindi in questi giorni ho cercato di riprendere gli esercizi che abbiamo fatto negli ultimi tempi oltre a dipingere soggetti a piacere.. poi dal 2010 ho ripreso a ricamare, anche li dopo aver frequentato un corso per cinque anni.. quindi ho ricamato. Faccio tante cose e magari non ne faccio benissimo nessuna… naturalmente ho letto.. Ultima occupazione ma non ultima come tempo dedicato, rimettere in ordine cassetti e armadi non aperti da anni..

Cosa ti rimarrà di questa esperienza?

Di questa esperienza mi rimarranno tante cose, tante parole: precarietàincertezza rispetto al futuro.. mai come ora “di doman non c’è certezza”… poi mancanza e nostalgia dei miei nipoti e dei miei figli, della mia famiglia. Ultima parola speranza, che tutto questo finisca presto e ognuno di noi anche se faticosamente, possa riprendere la propria vita, magari dando un valore diverso a ciò che ha.