Stare a casa. Il Diario della Prof. “Grazie, tecnologia” (3)

CALENZANO – Ecco un’altra pagina del Diario della Prof Meri Coscarelli che ci racconta cosa significa continuare con la didattica a distanza e questa volta ci regala anche una poesia in spagnolo (la lingua che insegna) tradotta in italiano. “Stasera mi ha telefonato Valentina. (5 C Erica, a.s. 2010/11 se ricordo bene). Voleva sentire la […]

CALENZANO – Ecco un’altra pagina del Diario della Prof Meri Coscarelli che ci racconta cosa significa continuare con la didattica a distanza e questa volta ci regala anche una poesia in spagnolo (la lingua che insegna) tradotta in italiano.

“Stasera mi ha telefonato Valentina. (5 C Erica, a.s. 2010/11 se ricordo bene). Voleva sentire la sua prof, sapere come sta… Questo è ¨ l’aspetto più¹ bello del nostro lavoro, del mio lavoro”. Ci siamo fatte una piacevole chiacchierata e abbiamo convenuto che “non è ¨cosa buona” vedere tutte quelle persone a giro: come se questo virus non ci fosse, come se tutto quello che il nostro paese sta vivendo fosse un’invenzione”.

Ma, come ha sottolineato la mia Vale: “Il mondo, cara Mery, si divide in persone positive e persone negative”. Hai proprio ragione, minha querida!”.I giorni passano. Le lezioni continuano. Ho assegnato alle mie classi un compito particolare. Ho inviato loro due poesie: la “Paràbola del colibrì­” e una poesia di Kathleen O’Meara (scrittrice irlandese che scrisse questa bellissima poesia, quando mai attuale, nel 1869). La prima in lingua spagnola, la seconda in italiano. Tutte e due sono perfette per farli riflettere sulla situazione che stiamo vivendo. Quale è stato il loro compito? Provare a scrivere una poesia che riassumesse le loro emozioni, le loro paure, le loro speranze.
Ho ricevuto delle parole che mi hanno davvero commossa e, in più, il loro spagnolo è “buenì­simo”.
Avrei voluto scriverle tutte, ma PianaNotizie mi ha dedicato uno spazio, non tutto il giornale. Allora, ho dovuto decidere e, credetemi, non è stato facile!
Cari ragazzi, ho deciso di inviare la prima poesia che ho ricevuto. Quindi, grazie a Sofia Fossi, della 3C Linguistico. Grazie perchè con te è iniziata la mia commozione. Un immenso grazie a tutti e continuate così.

Forse fra di voi nascerà  un nuovo Pablo Neruda o una Francisca Aguirre…chissà.
Io intanto continuo a leggerle con piacere.

GESTOS PERDIDOS
De repente algo vino
y quitò los abrazos
y quitò los besos
¡ y quitò la libertad!
Pero no nos quitò la sonrisa<
y el deseo de vivir.
En silencio ha entrado
en muchos de nosotros<
y ha tenido màs fuerza
que nuestras respiraciones.
Y las respiraciones se convirtieron en suspiros de dolor.
Y quitò los abrazos
y quitò los besos.
Encerrados como en una prisòn, hemos convertido nuestra morada en un lugar donde la esperanza nos tiene unidos.
Queremos esos abrazos, queremos esos besos.
Y con nuestra fuerza recuperaremos nuestra libertad
y cantaremos felices
para encontrar
nuestros abrazos
y nuestros besos.

GESTI PERDUTI
All’improvviso qualcosa arrivò
e ci portò via gli abbracci
e ci portò via i baci
e si portò via la libertà!
Però non ci tolse il sorriso
e il desiderio di vivere.
In molti di noi,
in silenzio, è entrato
con una forza più grande
dei nostri respiri.E i respiri si sono trasformati
in sospiri di dolore.E ci portò via gli abbracci
e ci portò via i baci.
Rinchiusi come in una prigione,
abbiamo trasformato la nostra dimora
in un luogo dove la speranza
ci tiene uniti.
Vogliamo questi abbracci
vogliamo questi baci.
E con la nostra forza
ci riprenderemo la nostra libertà
e canteremo felici
per ritrovare
i nostri abbracci
e i nostri baci.

Fate i bravi, vi raccomando!
Voglio scrivervi una frase che ho letto ieri: “L’amicizia è un tacito accordo di portare i mali in due perchè siano meno pesantl”
(Alphonse Karr)
Continua e “Viva la vida”
Alla fine della riunione del dipartimento disciplinare (online, naturalmente!) è bello fare una foto ricordo, che posso farci: la fotografia è la mia passione.

Mery Coscarelli”