Stare a casa. La scuola online e domani? Incontro con Francesco Ramalli dirigente del Calamandrei

SESTO FIORENTINO – Quando e come sarà la Fase 2, il dopo coronavirus? Una domanda che rimbalza in questi giorni che tutti noi stiamo trascorrendo chiusi in casa. Stare a casa è una necessità che ci viene richiesta per contenere il contagio da Covid-19. E durante l’emergenza sanitaria ci stiamo chiedendo cosa accadrà alla scuola, […]

SESTO FIORENTINO – Quando e come sarà la Fase 2, il dopo coronavirus? Una domanda che rimbalza in questi giorni che tutti noi stiamo trascorrendo chiusi in casa. Stare a casa è una necessità che ci viene richiesta per contenere il contagio da Covid-19. E durante l’emergenza sanitaria ci stiamo chiedendo cosa accadrà alla scuola, se continueranno le lezioni online o se dal prossimo anno didattico ci saranno spiragli per poter tornare ad un ipotesi di normalità come abbiamo conosciuta prima dello tsunami coronavirus. Di scuola e di futuro didattico ne abbiamo parlato con Francesco Ramalli dirigente Scolastico IISS Calamandrei di Sesto Fiorentino.

In questo periodo di emergenza sanitaria ci viene richiesto di stare a casa. Anche il lavoro è diventato “agile” e la scuola ha dovuto adeguarsi a questa situazione con le lezioni a distanza attraverso l’utilizzo della rete. Secondo lei quali sono i pregi e difetti dell’insegnamento attraverso il web?

In Italia parliamo da molti anni di tematiche relative alla digitalizzazione della scuola ma soltanto con l’onda anomala del COVID-19 la totalità dei docenti si è trovata dall’oggi al domani a dover interagire esclusivamente attraverso l’uso delle tecnologie. Chiaramente alcuni contesti possono presentare delle criticità dovute alla mancanza di infrastrutture informatiche o di connettività; rispetto alla didattica in presenza, ci sono aspetti, come il rapporto umano, che non si possono certamente ricreare con gli stessi colori in modalità virtuale. Altra criticità riguarda la resistenza all’utilizzo delle tecnologie come pregiudizio degli attori coinvolti in quanto, se per certi aspetti cambiano il modo di vivere incondizionatamente, per la didattica a distanza rappresentano invece un grande punto di forza. Se riusciamo infatti a mantenere un dialogo attivo con gli studenti, supportarli in un momento così difficile e senza precedenti, soprattutto per il distanziamento personale, dobbiamo ricondurre questi pregi anche agli effetti della DaD e al prezioso lavoro dei Professori.

Quali prospettive per questo anno scolastico? Si tornerà in classe o no? E gli esami di maturità come si svolgeranno?

Quest’anno scolastico con buona probabilità finirà in modalità DaD al fine di mantenere in un livello adeguato di sicurezza studenti e personale. Ovviamente, se gli scienziati decideranno diversamente, saremo pronti ad affrontare il rientro, soprattutto per gli adempimenti finali come l’esame di stato. Esame di stato per il quale lo scenario più probabile prevede lo svolgimento di un unico colloquio, anche telematico, che darà la possibilità agli studenti non solo di  mettere in luce alcuni aspetti del percorso compiuto ma anche di concludere con un momento importante, che caratterizza l’esame stesso, il loro cammino.

Studenti e insegnanti sono preparati per affrontare un modo diverso di fare lezioni come l’utilizzo del web?

Stiamo parlando di studenti nativi digitali quindi rispetto al passato sono molto avvantaggiati per la fruizione di questi servizi che il mondo educational offre loro. Chiaramente si rende importante guidarli nell’apprendimento a distanza così come si fa in presenza, non tanto con un approccio trasmissivo ma prevalentemente laboratoriale e orientato allo sviluppo della curiosità, delle competenze ma soprattutto della responsabilità. La DaD rappresenta una modalità per riflettere infatti sul concetto di scuola e sulle relative potenzialità che devono necessariamente abbracciare e condividere la responsabilità degli studenti e delle loro famiglie.

Il prossimo anno scolastico riprenderà a settembre. Forse ancora è difficile capire come. Le scuole come si stanno attrezzando?

Ad oggi c’è un gruppo di esperti a livello di Governo che sta lavorando sul tema dei modelli organizzativi. Come Scuola stiamo ipotizzando degli scenari. Sono delle ipotesi ma aiutano a orientare il nostro lavoro e supportano la nostra vision. La sicurezza degli studenti e del personale e la loro salute vengono prima di ogni altra cosa e per questo faremo, come sempre, il possibile.

Questa esperienza come le lezioni online, dovute all’emergenza, cambieranno la scuola? Se sì, in che modo?

Probabilmente la DaD continuerà a rappresentare un’opportunità anche in tempi non di emergenza. La DaD sta piano piano coinvolgendo sempre più docenti e studenti e, pur con gli ostacoli precedentemente descritti, non potrà che migliorarsi e migliorare l’approccio e la fattiva fruizione da parte di tutti gli attori coinvolti.