Stare a casa. Stefano Rolle di Apice Libri “Dopo ci saranno difficoltà ma a Sesto c’è una solida rete associativa”

SESTO FIORENTINO – Si dice che in Italia si legge poco, ora con le librerie chiuse il dato potrebbe precipitare ancora, ma a darci una mano potrebbe essere il web dove, da quando è iniziata l’emergenza sanitaria che ci vede tutti costretti a stare a casa, proliferano le letture di libri per tutti i gusti, […]

SESTO FIORENTINO – Si dice che in Italia si legge poco, ora con le librerie chiuse il dato potrebbe precipitare ancora, ma a darci una mano potrebbe essere il web dove, da quando è iniziata l’emergenza sanitaria che ci vede tutti costretti a stare a casa, proliferano le letture di libri per tutti i gusti, per grandi e piccini. Chissà se sarà queste esperienza sarà passeggera o avrà uno sviluppo futuro. Il fatto è che stare a casa, in qualche modo, ha permesso di riscoprire o scoprire i libri. Di libri se ne occupa Stefano Rolle editore sestese di Apice Libri che ha creato una collana di storie locali e volontario del Cai, ci invia la sua foto al lavoro a casa con la sua gatta Nami.

Stare in casa in condizioni di emergenza sanitaria come questa, cosa significa per un editore che deve fare i conti anche con le librerie chiuse?

Significa proprio fare i conti, che spesso non tornano. Lavoro sia con le librerie che hanno chiuso in questo momento di emergenza sanitaria, sia con i distributori che hanno preannunciato di aver sospeso i pagamenti. Ma anche con Amazon, che ha temporaneamente chiuso gli ordini ai fornitori di beni non indispensabili. Certo, mi rendo conto che la situazione non riguarda solo il mio settore, d’altronde però sto sperimentando anche con realtà locali come ognuno guardi il suo… E in ogni caso la normalità di prima non tornerà, se non con tempi lunghi che sarà dura aspettare. Per fortuna io pubblico molto con le Università, che al momento stanno continuando a saldare le fatture.

Ti occupi anche di volontariato mettendoti a disposizione per consegnare spesa e farmaci a domicilio. Puoi raccontarci come siete organizzati?

Come consigliere del Club Alpino Italiano, in questa emergenza sanitaria mi sono messo a disposizione per consegnare la spesa e i farmaci a domicilio alle persone anziane. Non perché abbia nei confronti della categoria una particolare simpatia, ma i pensionati sono quasi gli unici che comprano libri e quindi vanno protetti! All’iniziativa partecipano varie altre associazioni del territorio, tra cui La Racchetta con la quale il Cai ha uno stretto legame. Di tutti i volontari dell’Auser, che ha il compito di coordinare il servizio, vorrei citareper la sua competenza e disponibilità un solo nome per tutti, quello di Luigi conosciuto da tutti come Gigi. Svolgevo un’altra modesta attività di volontariato, per me molto appagante, con il doposcuola dell’oratorio della Pieve di San Martino, ma naturalmente ora è tutto fermo.

Stare a casa è quanto ci viene richiesto di fare, hai dei consigli da dare per chi non deve muoversi dalla propria abitazione?

Oltre all’impegno pomeridiano con l’Auser, io ho così tanto da fare per lavoro e per il CAI, nonché una moltitudine di interessi, da non pormi certo il problema di come passare le giornate. In effetti però sento di persone che non sanno come passare il tempo. Libri, internet e belle serie tv sono a disposizione più o meno di tutti. Oltre agli hobby manuali, che sono purtroppo sempre meno praticati.

Come trascorri la giornata?

Più o meno l’ho già detto. Nei ritagli tra gli impegni cerco di pensare a nuove iniziative, sia editoriali sia riguardanti il territorio, che possano in qualche modo superare le difficoltà che ci sono e che verranno.

Cosa pensi ti resterà di questa esperienza?

Sicuramente qualche debito economico in più! Ma anche la conferma dell’importanza di avere a Sesto un’estesa rete associativa, attiva e solidale.