Sviluppo sostenibile, il “Green Deal” europeo

CAMPI BISENZIO – Facciamo una premessa: tutti i cambiamenti fanno paura, nessuno escluso. E’ la paura che fa agitare tutti coloro che sono contrari al Green Deal Europeo? E’ la paura al cambiamento che ha fatto ha nascere la campagna mediatica che ha come l’obiettivo di screditarlo? L’obiettivo che si è data l’Europa nel Green […]

CAMPI BISENZIO – Facciamo una premessa: tutti i cambiamenti fanno paura, nessuno escluso. E’ la paura che fa agitare tutti coloro che sono contrari al Green Deal Europeo? E’ la paura al cambiamento che ha fatto ha nascere la campagna mediatica che ha come l’obiettivo di screditarlo? L’obiettivo che si è data l’Europa nel Green Deal parte sicuramente dall’efficienza energetica, basata su fonti rinnovabili, con un conseguente prezzo accessibile organizzato a livello europeo, dove la compensazione e lo scambio tra gli stati, sia la soluzione nei momenti di necessità. Un altro obiettivo importante sarà la nascita dell’economia circolare applicata alla produzione industriale, dove sarà premiato chi sarà in grado di rispettare i principi ESG di efficientamento del luogo di lavoro, delle condizioni di lavoro dei dipendenti, dell’organizzazione della gestione aziendale.

Sarà necessario cominciare a costruire e ristrutturare in maniera efficiente, utilizzando sempre più fotovoltaico abbinato alle pompe di calore, il geotermico a bassa entalpia, che riducono notevolmente i consumi e di conseguenza i costi. Ma saranno utili anche piccoli interventi senza necessariamente stravolgere le nostre case o le nostre abitudini, sfatando così il mito dei costi, che è pura propaganda anti Green Deal. Dovremo adottare il più possibile, quindi sviluppare il più possibile, la mobilità sostenibile, anche qui cambiando metodologia di trasporto e le nostre abitudini. Ma anche l’eliminazione delle microplastiche, la riduzione dell’inquinamento, il mantenimento della biodiversità, la ricerca di una gestione ecosistemica, che scongiura, solo per fare un esempio, le frane negli eventi alluvionali.

Insomma dobbiamo ricominciare, o cominciare, ad investire su noi stessi: le soluzioni esistono, basta solo avere il coraggio di agire e non avere paura del cambiamento. Paradossalmente esistono anche le risorse economiche, su ogni bolletta nascosta tra le varie voci che la compongono, da almeno 30 anni, abbiamo pagato (e continueremo a farlo anche in futuro) delle piccole cifre come Asos, che ha alimentato per il 90% l’incentivazione delle energie rinnovabili, se oggi queste risorse venissero rimesse totalmente sul mercato, darebbero necessari aiuto alle imprese e ai cittadini per affrontare il Green Deal.

Massimo Cerbai, esperto in gestione ecosistemica ed energie rinnovabili