Svolta a San Mauro: don Robert Swiderski è il nuovo parroco

SIGNA – E’ ufficiale a San Mauro il passaggio di consegne fra don Jean Denis Nswete (che dal 2008 era l’amministratore parrocchiale nella frazione del Comune di Signa) e don Robert Swiderski (che arriva invece da San Colombano a Settimo), 43 anni, in Italia dal 1991. Passaggio di consegne che è avvenuto venerdì sera con […]

SIGNA – E’ ufficiale a San Mauro il passaggio di consegne fra don Jean Denis Nswete (che dal 2008 era l’amministratore parrocchiale nella frazione del Comune di Signa) e don Robert Swiderski (che arriva invece da San Colombano a Settimo), 43 anni, in Italia dal 1991. Passaggio di consegne che è avvenuto venerdì sera con una Santa Messa concelebrata alla presenza delle autorità civili e religiose. L’arrivo di don Robert, quindi, ha messo la parola fine a cinque anni complessi per la parrocchia di San Mauro ed è avvenuto in una chiesa piena di fedeli. “Grazie della vostra presenza, – queste le sue prime parole – il mio impegno sarà quello di essere il parroco di tutti e, allo stesso tempo, di essere con voi il cristiano che cerca Dio nella sua vita. Ci sarà il tempo per conoscerci e per “studiarci” e costruire una comunità dove c’è comunione. Cosa voglio? Niente, solo che Cristo trovi un po’ di spazio nel mio e nel vostro cuore”. “Abbiamo fatto un cammino, – questo invece il saluto di don Jean Denis – ognuno con i propri pregi e i propri difetti. Adesso le nostre strade si dividono (lo attende la conclusione del dottorato in Belgio) ma non è detto che possano incrociarsi di nuovo in futuro quando, a conclusione del mio percorso di studi, tornerò di nuovo in Italia”. L’ultima messa celebrata in parrocchia da don Jean Denis è stata quella di questa mattina, al termine della quale è partito subito per il Belgio. Venerdì è stato invece il momento dei saluti ufficiali, a cominciare da quello dell’assessore Adriano Paoli, in rappresentanza del sindaco di Signa, Alberto Cristianini: “A don Jean Denis, che proprio in questi anni ha ottenuto la cittadinanza italiana, va il mio arrivederci. A don Robert il benvenuto mio personale e di tutta l’amministrazione comunale in questa comunità che, ne sono sicuro, lo accoglierà molto bene. A entrambi, inoltre, desidero confermare la disponibilità del sindaco e dei suoi assessori”. E se Benedetta Matulli, responsabile del coro, leggendo una lettera scritta da una parrocchiana, ha ringraziato don Jean Denis “per l’opera di evangelizzazione svolta in questi anni”, Maria Grazia Paoli, una delle sue collaboratrici, ha voluto mettere in evidenza “la disponibilità e l’affetto dimostrati in anni difficili per questa comunità”. “Ci rasserena il fatto – ha concluso – che potrà portare a termine il suo dottorato”. Ci piace però concludere con le parole di don Stefano Cherici, che nella sua omelia, particolarmente sentita, oltre a rivolgere un appello ai parrocchiani di San Mauro affinchè preghino per don Robert, ha messo in evidenza più di una volta il concetto di “unità”, “quell’unità che dovrebbe caratterizzare ogni comunità parrocchiale”. Quell’unità, ci permettiamo di aggiungere, che probabilmente San Mauro deve ancora ritrovare.