Tabernacolo dei Logi: apericena per sostenere il restauro pittorico

SESTO FIORENTINO – Apericena per raccogliere fondi utili a concludere l’interevento di restauro del Tabernacolo di via dei Logi a Colonnata, è stata organizzata dai sostenitori del progetto, mercoledì 4 marzo alle 20 al Ristorante Blend di via Gramsci 460. Quella sarà anche l’occasione per presentare il restauro della parte pittorica del Tabernacolo i cui sponsor […]

SESTO FIORENTINO – Apericena per raccogliere fondi utili a concludere l’interevento di restauro del Tabernacolo di via dei Logi a Colonnata, è stata organizzata dai sostenitori del progetto, mercoledì 4 marzo alle 20 al Ristorante Blend di via Gramsci 460. Quella sarà anche l’occasione per presentare il restauro della parte pittorica del Tabernacolo i cui sponsor sono: Rotary Club Firenze Sesto Calenzano e Rotary Club Michelangelo, Club Alpino Italiano sezione di Sesto Fiorentino, Banco Fiorentino – Mugello Impruneta Signa, Focardi & Cerbai Bigmat e Blend Sesto Fiorentino. Parleranno del restauro: Stefano Bertocci DiDa Unifi, Lia Brunir Sovrintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio e la restauratrice Daniela Valentini.

Del Tabernacolo dei Logi, in via Ugo Bassi, le prime notizie storiche risalgono alla seconda metà del Trecento, e oggi stretto tra via Romei e via Bassi a Colonnata, si trovava, sino alla prima metà del Novecento, al centro di una grande tenuta agricola che faceva capo ad alcune delle famiglie fiorentine più importanti quali i Ginori, che sono stati proprietari della cappella fino a qualche anno fa, i Guicciardini e i Gerini. Dalle antiche mappe si comprende come il tabernacolo si trovasse su un percorso “sacro” insieme a chiese e semplici edicole che avevano come scopo anche quello di fungere da “segnaletica” per i passanti e per quanti volevano recarsi a Monte Morello. L’edificio, oggi di proprietà comunale, ha versato per più di mezzo secolo in uno stato di abbandono e progressivo degrado, pur conservando al suo interno tutte quelle caratteristiche architettoniche e stilistiche dell’epoca in cui fu realizzato. Il restauro della parte esterna è avvenuta tra il 2013 al 2014 con il contributo sia dell’ente pubblico che dei privati. La seconda parte del progetto complessivo di restauro in atto, è il recupero delle pareti interne, in particolare degli affreschi dipinti dal maestro di San Martino a Mensola nel 1385. Oltre a ridare dignità a quello che è un ottimo esempio di architettura votiva, a cui la popolazione locale è particolarmente affezionata,  gli interventi eseguiti dalla Cooperativa La Fonte di Cercina avranno anche uno scopo sociale: attraverso il lavoro manuale, facilitare il reinserimento di persone disagiate o socialmente svantaggiate. E.A.