Tagliaferri: “Al ballottaggio la scelta è fra chi vuole il bene comune e chi fa politica per conservare il potere”

CAMPI BISENZIO – “La campagna elettorale ha messo in luce un fatto evidente: c’è chi vuole costruire un futuro per Campi Bisenzio, in nome del bene comune e dello sviluppo della città, e chi invece è mosso dal desiderio di conservare il potere. C’è chi, come il sottoscritto e tutte le forze sociali e civiche […]

CAMPI BISENZIO – “La campagna elettorale ha messo in luce un fatto evidente: c’è chi vuole costruire un futuro per Campi Bisenzio, in nome del bene comune e dello sviluppo della città, e chi invece è mosso dal desiderio di conservare il potere. C’è chi, come il sottoscritto e tutte le forze sociali e civiche che mi appoggiano, è mosso dal desiderio di rendere moderna, attrattiva e dinamica la nostra città e chi, al contrario, ha perso qualsivoglia spinta propulsiva e punta soltanto a occupare posti di rilievo, per una velleità di carriera individuale o per una curiosa paura delle conseguenze che avrebbe un cambio di maggioranza. Ecco, domenica e lunedì, i campigiani e le campigiane saranno chiamati a decidere quale futuro dare alla loro città:  trasparente, partecipato, dinamico, o uno rancoroso, immobile e per alcuni aspetti quasi clientelare”. 

Parla direttamente ai cittadini di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, candidato sindaco al ballottaggio del 28 e 29 maggio prossimi. E lo fa con la consapevolezza, si legge in una nota, “che il 70% degli elettori ha bocciato la proposta politica arrivata dal Partito Democratico e dal suo candidato sindaco”. “Abbiamo sperimentato il Partito Democratico a Campi per quasi 10 anni – concludeTagliaferri – con il risultato che la città è diventata un dormitorio periferico, ostaggio del volere di Firenze, sconnessa dagli altri comuni della piana e persino sottoposta a commissariamento. Una situazione figlia di una gestione del potere per piccoli gruppi e tutt’altro che partecipata. È giunto il momento di aprire una nuova stagione, nella quale tutte le forze civiche, associative, politiche e culturali che fino ad oggi sono state tenute ai margini, assumano una centralità fondamentale nel processo decisionale sulla Campi di domani. La partecipazione di cittadini, famiglie e comunità, sarà la bussola che guiderà la nostra rotta per i prossimi 5 anni”.