Tamponi in farmacia, la preoccupazione dei lavoratori

FIRENZE – La Fisascat Toscana “sostiene e condivide le preoccupazioni delle farmaciste e dei farmacisti che in queste ore potrebbero trovarsi al centro di possibili novità operative, che se confermate, rivoluzionerebbero l’attività di una figura professionale considerata indispensabile solo in fasi emergenziali. Come se non bastasse il mancato rinnovo dei contratti nazionali fermi ormai da […]

FIRENZE – La Fisascat Toscana “sostiene e condivide le preoccupazioni delle farmaciste e dei farmacisti che in queste ore potrebbero trovarsi al centro di possibili novità operative, che se confermate, rivoluzionerebbero l’attività di una figura professionale considerata indispensabile solo in fasi emergenziali. Come se non bastasse il mancato rinnovo dei contratti nazionali fermi ormai da anni e il cambiamento di un’attività lavorativa che si è evoluta nel tempo per garantire servizi in più e che ha previsto un innalzamento della professionalità, ma senza il giusto riconoscimento”. “Durante l’emergenza Covid-19 – continua il comunicato – questa categoria di lavoratori è stata in prima linea al fianco dei cittadini per continuare a svolgere un servizio essenziale e di supporto, non solo operativo ma anche morale, perché questi lavoratori hanno messo a repentaglio la loro incolumità come tutti quelli in prima linea, non avendo nella maggior parte dei casi gli stessi strumenti di difesa e la stessa attenzione. Oggi si paventa la necessità che sia demandato ai farmacisti di effettuare i tamponi e di sostituirsi a medici e infermieri per compensare una situazione di criticità che  poteva essere prevenuta continuando ad investire nella sanità, ripensando il sistema della gestione sanitaria e casomai coinvolgendo questa categoria senza chiamarla in causa solo per situazioni di comodo. La professionalità è un valore che dovrebbe essere riconosciuto sempre, non solo nelle situazioni emergenziali; pronti per dare le mascherine, pronti per i test di autoanalisi, pronti come sempre ad ascoltare le persone anche durante la fase acuta del lockdown, pronti a gestire l’ordine dei vaccini antinfluenzali per i medici, sempre pronti, ma quando saranno pronte le condizioni per garantire davvero una tutela reale e una valorizzazione del settore?”. “Essere nei servizi pubblici essenziali, vogliamo ricordarlo, prevede tra le altre cose che il servizio sia garantito sempre compreso di notte, di domenica e nelle festività, sempre a disposizione e di questo c’è la consapevolezza dell’importanza del servizio da fare anche se ci vorrebbe più equità e rotazione nella distribuzione dei turni; ma vogliamo che l’attenzione sia massima sulla dignità delle persone e sul lavoro. Questa situazione conferma che i farmacisti sono indispensabili e meritano che siano garantite corrette relazioni sindacali in ogni luogo di lavoro perché spesso disconosciute o poco applicate e che finalmente si proceda alla sottoscrizione dei protocolli sulla sicurezza del lavoro, farmacia per farmacia, che l’emergenza Covid ha solo accentuato”.