Tante firme contro lo Ius Soli, Lotti e Causo (FI): “Cattiva riforma”

CAMPI BISENZIO – E’ partita nel migliore dei modi la nuova campagna di Forza Italia dedicata alla riforma dello Ius Soli. Con oltre 70 cittadini ad avere già sottoscritto la petizione fermandosi oggi pomeriggio al gazebo promosso da Forza Italia in Via Rucellai durante il mercato cittadino. “Lo Ius Soli è una cattiva riforma presentata […]

CAMPI BISENZIO – E’ partita nel migliore dei modi la nuova campagna di Forza Italia dedicata alla riforma dello Ius Soli. Con oltre 70 cittadini ad avere già sottoscritto la petizione fermandosi oggi pomeriggio al gazebo promosso da Forza Italia in Via Rucellai durante il mercato cittadino.

“Lo Ius Soli è una cattiva riforma presentata in un momento sbagliato, – dicono Elisa Lotti, coordinatrice comunale di Forza Italia Campi Bisenzio, e Angelo Victor Caruso, coordinatore dei giovani di Forza Italia – rispetto a una base giuridica che già prevede accoglienza, cittadinanza, diritti per chi viene nel nostro Paese a lavorare, a studiare, ad avere un progetto di vita non si vede alcun bisogno di una riforma come lo Ius Soli”.

Come certificato dal recente Bilancio Demografico Nazionale pubblicato annualmente dall’Istat, solo nel biennio 2015/2016 l’Italia ha avuto 380.000 nuovi cittadini: “Un numero imponente che dimostra come non sia necessario il riconoscimento di un diritto urbi et orbi allo straniero che nasce sul suolo italiano, soprattutto quando lo stesso diritto potrebbe ottenerlo anche con l’attuale legislazione. Una legislazione che a differenza dello Ius Soli prevede il riconoscimento di una cittadinanza consapevole, frutto di un percorso integrante e partecipativo, grazie al quale chi la richiede testimonia la propria simbiosi con la cultura, la tradizione e i valori del nostro Paese”.

Viste le tante firme raccolte, Forza Italia ha annunciato che la petizione potrà essere firmata anche nelle prossime settimane: “Per noi esistono valori non negoziabili, che sono il rispetto, la difesa e l’orgoglio dell’identità italiana, di quel retroterra sociale, storico e culturale comune che ci qualifica e distingue in quanto italiani. Esiste soprattutto la convinzione che la cittadinanza non è uno status che si ha il diritto di acquisire, ma il riconoscimento di un percorso, il punto di arrivo, una conquista rispetto a una scelta voluta e non qualcosa di automaticamente conferito e, in ogni caso, l’attribuzione di uno status che non tutti gli stranieri vogliono ottenere. L’acquisizione della cittadinanza insomma è il punto finale di un percorso fatto di conoscenza, di apprendimento, di interiorizzazione di un universo culturale e valoriale”.