Tari, la replica dell’assessore Scalini: “Costo del servizio nelle media, ecco perché il tributo è alto “

SIGNA – Dopo l’indagine della Cna della Piana in merito a quanto si paga di Tari nei vari Comuni della Piana e la presa di posizione di Uniti per Signa sullo stesso argomento, è arrivata la replica dell’assessore al bilancio del Comune di Signa, Gabriele Scalini, che parla di “un’indagine su cui indispensabile completare la […]

SIGNA – Dopo l’indagine della Cna della Piana in merito a quanto si paga di Tari nei vari Comuni della Piana e la presa di posizione di Uniti per Signa sullo stesso argomento, è arrivata la replica dell’assessore al bilancio del Comune di Signa, Gabriele Scalini, che parla di “un’indagine su cui indispensabile completare la riflessione aggiungendo altri dati di confronto”. “In primo luogo – dice Scalini – è utile confrontare la situazione Tari con quella di Comuni che hanno un rapporto tra zona industriale e abitato e di popolazione affini a quelle di Signa. Da tale confronto (nel 2020) emergevano dei risultati tariffari affini. La tariffa viene costruita dividendo il costo del servizio su superfici e utenze. Da un’analisi comparata con i Comuni del circondario, emerge che il costo del nostro servizio è assolutamente nella media. Quello che rende elevato il costo del tributo dipende dal fatto che le superfici (in modo particolare quelle non domestiche) sono molto inferiori rispetto ai Comuni della Piana. Basta un semplice colpo d’occhio per notare la differenza tra la nostra zona industriale di Signa e quella di Campi Bisenzio o Calenzano. Si possono ottenere alcuni risultati nella diminuzione della tariffa proseguendo la lotta all’evasione (che nel 2019 ha comportato un recupero del 3%) e avviando il recupero coatto per migliorare le nostre capacità di riscossione (per il quale stiamo aspettando la fine della sospensione dei pignoramenti da parte del governo), ma tali azioni porteranno a dei benefici sul medio periodo. In ogni caso, dopo aver svolto uno studio approfondito con Alia nei mesi precedenti, l’ufficio tributi ha previsto una serie di incontri con Ato per verificare altre possibili azioni”.