Tauriello (FI): “Canile del Termine, ancora un nulla di fatto”

SESTO FIORENTINO – “Canile del Termine, siamo ancora al nulla di fatto”. Così Maria Tauriello, capo gruppo Forza Italia a Sesto Fiorentino, torna su una vicenda che ha preso il via nel periodo estivo. “Era luglio, – spiega – subito dopo le elezioni amministrative, quando abbiamo presentato al sindaco Lorenzo Falchi una richiesta ufficiale di […]

SESTO FIORENTINO – “Canile del Termine, siamo ancora al nulla di fatto”. Così Maria Tauriello, capo gruppo Forza Italia a Sesto Fiorentino, torna su una vicenda che ha preso il via nel periodo estivo. “Era luglio, – spiega – subito dopo le elezioni amministrative, quando abbiamo presentato al sindaco Lorenzo Falchi una richiesta ufficiale di chiarimenti sul futuro del canile del Termine. La struttura, oggi gestita dall’associazione “Unione amici del cane e del gatto”, è da anni al centro di annose e complicate questioni giudiziarie e amministrative nonostante la sua indubbia utilità per la città e i Comuni limitrofi. Ebbene, dopo oltre due mesi, la risposta del sindaco Falchi si è tradotta in un sostanziale nulla di fatto”. E ancora: “Il sindaco si è limitato a precisare che il canile presenta al suo interno numerosi manufatti realizzati abusivamente e che esiste un ordine di demolizione e un conseguente provvedimento di acquisizione gratuita da parte del Comune di parte dell’area del canile. Tutto questo dopo anni di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Purtroppo la risposta del sindaco si è limitata a una sterile ricostruzione dei fatti della complicata vicenda e del contenzioso iniziato nel 2006 e non vede una chiara presa di posizione su un argomento di interesse per tutta la cittadinanza, rimanendo in attesa delle decisioni degli organi amministrativi preposti, in questo caso il Consiglio di Stato, che in ogni caso avranno dei riflessi importanti per l’amministrazione”. “Avremmo auspicato, dopo due mesi di attesa, – conclude – una risposta che indicasse una soluzione possibilmente condivisa capace di risolvere una problematica che in ogni caso riguarda la città di Sesto, senza abdicare la legittima funzione decisionale a favore di quella che sarà la decisione del Consiglio di Stato ed evitando di incorrere, ancora una volta, in quella giuridicizzazione della politica che è uno dei tanti mali del nostro tempo”.