Teatro. Convince lo sguardo insolito di Nocciolini sulla vicenda del “mostro di Firenze”

CALENZANO – Più facile a dirsi che a farsi, un proverbio che potrebbe adattarsi al progetto di incontri sul mostro di Firenze e allo spettacolo teatrale “Nessuno. Il mostro di Firenze” andato in scena in prima nazionale ieri 28 marzo al Teatro Manzoni a cura del Teatro delle Donne. Regista e curatore del testo Eugenio […]

CALENZANO – Più facile a dirsi che a farsi, un proverbio che potrebbe adattarsi al progetto di incontri sul mostro di Firenze e allo spettacolo teatrale “Nessuno. Il mostro di Firenze” andato in scena in prima nazionale ieri 28 marzo al Teatro Manzoni a cura del Teatro delle Donne. Regista e curatore del testo Eugenio Nocciolini. La sfida, però, in questo caso è stata vinta. Certo è più facile parlare, raccontare, ricostruire gli omicidi del cosiddetto mostro di Firenze, più difficile mettere in scena una vicenda che ha ferito profondamente non solo la provincia fiorentina, e che ha cambiato i comportamenti delle famiglie. Difficile soprattutto affrontare un tema ancora “aperto”. Nocciolini e il suo gruppo ci sono riusciti, lasciando la porta aperta allo spettatore, invitandolo ad entrare in mondo “oscuro” (è il caso di dirlo) dove le soluzioni possono essere molteplici: quelle avanzate negli anni ’70-’80 quando il mostro colpì e quelle sviluppate negli ultimi tempi con le nuove tecnologie e i profiler. Lo sguardo insolito che Nocciolini ha voluto dare a questo spettacolo è quello sul “prima”, sulla vita delle persone coinvolte negli otto omicidi, “prima” che la mano del mostro colpisse. Questi “quadretti” familiari sono in certi momenti allegri e divertenti (i ragazzi sul divano di casa che guardano la partita) e drammatici (i genitori preoccupati che attendono a casa il ritorno dei figli). Nella storia non manca la partita a carte dei “guardoni”, l’ipotesi esoterica, quella religiosa, non mancano le telefonate anonime e neppure l’indagine dei carabinieri. Le storie e le scene sono scandite dalla musica degli anni ’70-’80, dai Mondiali di calcio. C’è anche la vicenda del 1968 quella che per molti è stata l’avvio della linea di sangue del mostro. Non manca un  “personaggio” che ogni tanto entra in scena come fosse il mostro di Firenze spettatore della vita delle persone. Lui, però, “Nessuno” è il protagonista assoluto (con una voce fuori scena) e descrive la sua ossessione di “ripulire” la città e alcuni luoghi da chi ha oltrepassato un limite non dovuto.

Un bravo a tutti gli attori da Monica Bauco a Vania Rotondi, da Gabriele Giaffreda a Antonio Fazzini e Roberto Gioffrè, allo stesso Nocciolini e agli allievi della CalenzanoTeatroFormAzione.

Repliche al Teatro Manzoni oggi 29, domani 30 marzo alle 21.15 e domenica 31 marzo alle 16.30.