Teatro delle Arti, la stagione riprende con Pirandello nella produzione fiorentina della compagnia “I Geneticamente Mortificati”

LASTRA A SIGNA – Da domani, venerdì 19 gennaio (alle 21), riprende la seconda parte di stagione del Teatro delle Arti con una produzione fiorentina, del territorio metropolitano, della compagnia I Geneticamente Mortificati (attiva dal 2016 con lo spettacolo Pandemonio – Non adatto alle vostre menti) che mette in scena “Il giuoco delle parti” di […]

LASTRA A SIGNA – Da domani, venerdì 19 gennaio (alle 21), riprende la seconda parte di stagione del Teatro delle Arti con una produzione fiorentina, del territorio metropolitano, della compagnia I Geneticamente Mortificati (attiva dal 2016 con lo spettacolo Pandemonio – Non adatto alle vostre menti) che mette in scena “Il giuoco delle parti” di Pirandello, commedia rappresentata per la prima volta al Teatro Quirino di Roma nel 1918, tratta dalla novella scritta nel 1913 dal titolo “Quando si è capito il giuoco”. È la prima volta che la compagnia mette in scena uno spettacolo di drammaturgia non-contemporanea, la sfida è rappresentare un vero e proprio gioco, puntando sulla comicità di certe situazioni. La tematica ha senz’altro un’impronta satirica, storica e civile, ma anche una straordinaria modernità nella dissacrante satira alla moralità borghese. Non manca un finale appassionante e assolutamente a sorpresa, ma anche il paradosso all’estremo dei personaggi e dei ruoli. Con questa produzione del territorio il Teatro delle Arti procede nella definizione dinamica della sua identità, che, al di fuori di percorsi di tendenza o di ricerca, premia specificità e originalità, verso la formazione di un nuovo pubblico che consideri il teatro una comunità di persone, “Uno Spazio civile”, come recita il titolo della stagione. 

“Uno Spazio civile”, come recita il titolo della stagione. Tra i generi, non è esclusa la classicità, presente in Ecuba La cagna nera di Euripide nella bella lettura della coppia Giovanna Daddi e Dario Marconcini (1 marzo) e ne La commedia più antica del mondo da Aristofane grande, ironica interpretazione di Massimo Grigò per la compagnia I sacchi di Sabbia (8 marzo). La nuova drammaturgia è rappresentata da spettacoli come Like, scritto da Stefano Santomauro e Francesco Niccolini, con, sulla logica dei social, apprezzato e premiato dalla critica (2 febbraio). Le Formiche di Saverio Tavaro, dove si trovano due nipotini di Vladimiro e Estragone di memoria beckettiana, insieme a domande alle quali non si ha alcuna risposta (16 febbraio). Le Volpi della compagnia CapoTrave, scritto da Lucia Franchi e Luca Ricci per attori della bravura di Giorgio Colangeli e Antonella Attili, dove la provincia italiana è protagonista quale microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere (15 marzo). Spazio alla contaminazione con Ciro Masella che ricorda Nikola Tesla, l’uomo che illuminò il mondo, in un viaggio poetico fra parola, danza, immagini e musica (23 febbraio), e con Gaia Nanni che, in Grande Soirée con l’Orchestra Asse di Equilibrio, recita e canta in un turbinio di personaggi e racconti esilaranti (22 marzo). Tra i progetti speciali: il 28 gennaio Viaggio ad Auschwitz A/R, il Festival di danza diffuso Face Off  a cura della Compagnia degli Istanti (10-13 aprile), e la messa in scena di Una Tempesta dalla trilogia Il Teatro del mare con gli attori e musicisti della Casa di Reclusione di Gorgona (18-19 aprile). “Il teatro come comunità” è il motto del Teatro delle Arti di Lastra a Signa che è sostenuto dal  contributo dell’amministrazione comunale e della Regione Toscana, con la cura della Compagnia Teatro popolare d’arte, diretta da Gianfranco Pedullà. Info: biglietteria@tparte.it – 055 8720058 – Sms / WhatsApp 371 115940 – www.teatropopolaredarte.it