Termovalorizzatore, il “no” del Comune alla valutazione di impatto ambientale

SESTO FIORENTINO – Nessun cambiamento di rotta sul termovalorizzatore da parte dell’amministrazione comunale, “siamo favorevoli all’impianto – dice il sindaco Gianni Gianassi – ma anche ad un uso dell’ambiente e del territorio adeguato”. Il Comune ha dato il parere contrario alla valutazione di impatto ambientale sull’impianto di incenerimento dei rifiuti di Case Passerini. “Non siamo […]

SESTO FIORENTINO – Nessun cambiamento di rotta sul termovalorizzatore da parte dell’amministrazione comunale, “siamo favorevoli all’impianto – dice il sindaco Gianni Gianassi – ma anche ad un uso dell’ambiente e del territorio adeguato”. Il Comune ha dato il parere contrario alla valutazione di impatto ambientale sull’impianto di incenerimento dei rifiuti di Case Passerini. “Non siamo noi ad aver cambiato idea circa la necessità dell’impianto – ha spiegato oggi il sindaco Gianassi – ma chi non ritiene più imprescindibili le opere di compensazione previste dal protocollo d’intesa del 2005 e dall’accordo di programma del 2009 sottoscritto da tutti gli enti interessati, che prescrivevano la realizzazione dei cosiddetti ‘boschi della Piana’ prima dell’avvio dell’impianto”. Troppe cose sono inoltre cambiate rispetto a dieci anni fa, quando venne effettuata la valutazione d’impatto sanitario, ha proseguito il sindaco, i cui dati epidemiologici risalgono addirittura al 1999. “Quello che chiedevamo, e che continuiamo a chiedere – dice Gianssi – purtroppo inascoltati, è di avere rassicurazioni sul saldo ambientale delle tre grandi infrastrutture previste nella Piana fiorentina, cioè la nuova pista aeroportuale, il termovalorizzatore e la terza corsia dell’autostrada”. Gianassi ha ricordato sottolineato che il 28 febbraio scorso la Provincia di Firenze ha concluso la seconda seduta della conferenza dei servizi affermando che “la messa in esercizio dell’impianto potrebbe essere subordinata, attraverso un’apposita prescrizione, all’attuazione delle prescrizioni sottoscritte nel protocollo”. Ovvero alla realizzazione dei ‘boschi della Piana”. Una prescrizione che risulta tuttavia assente nelle conclusioni del procedimento amministrativo risalenti all’inizio di aprile, al quale hanno preso parte solo i tecnici degli enti interessati.
Nella vicenda c’è una documentazione del Cnr a cui, dice il sindaco, non è mai stato dato l’incarico, ma dove si afferma la necessità di effettuare una valutazione d’impatto sanitario che tenga conto anche del riassetto aeroportuale così come sostenuta dal Comune di Sesto Fiorentino. L’indagine del Cnr, resa nota oggi dal sindaco Gianassi e dall’assessore all’ambiente Andrea Banchelli, risale al 16 ottobre scorso. “Dalla documentazione di riferimento sulla qualità dell’aria – si legge nel rapporto degli esperti del Cnr – si rileva che le stime delle emissioni derivanti dall’aeroporto non sono complete in termini di indicatori monitorati, descrizione delle modalità di monitoraggio e degli scenari emissivi per la comparazione tra stato attuale e massima espansione ipotizzata della funzionalità aeroportuale”. Un assunto ribadito poi anche da un ente tecnico della Regione Toscana, il Nurv (Nucleo Unificato Regionale di Valutazione e verifica degli investimenti pubblici), che in una determinazione del gennaio scorso in merito al Piano d’indirizzo territoriale già adottato dal Consiglio regionale afferma che “l’analisi per la componente salute evidenzia una carenza del quadro conoscitivo” e per il master plan di ampliamento dell’aeroporto ribadisce la necessità di realizzare “una valutazione di impatto sanitario che tenga conto degli effetti cumulativi con altre opere quali il termovalorizzatore e l’adeguamento autostradale”.
“Dunque – ha concluso il sindaco – tutti i tecnici sostengono la necessità di un approfondimento sugli impatti di queste infrastrutture concentrate sul nostro territorio, ma la politica ha deciso che la valutazione d’impatto sanitario sull’aeroporto non si deve fare. Crediamo che le ragioni di prudenza nostre e di tutti i comuni interessati dall’opera avrebbero il diritto di essere ascoltate”.