Terremoto nel Mugello: l’analisi del sisma

CAMPI BISENZIO – Un terremoto di magnitudo Richter 4.5 è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) alle 4.37 del 9 dicembre nella provincia di Firenze, a una profondità di 9 chilometri. L’epicentro del terremoto è stato individuato 25 chilometri circa a nord di Firenze fra i Comuni di Scarperia e San Piero e Barberino del Mugello. Nella […]

CAMPI BISENZIO – Un terremoto di magnitudo Richter 4.5 è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) alle 4.37 del 9 dicembre nella provincia di Firenze, a una profondità di 9 chilometri. L’epicentro del terremoto è stato individuato 25 chilometri circa a nord di Firenze fra i Comuni di Scarperia e San Piero e Barberino del Mugello. Nella zona interessata dall’evento di ieri notte sono stati localizzati numerosi eventi sismici dalla serata dell’8 dicembre. Nelle ore precedenti l’evento di magnitudo 4.5, in particolare dalle 20.38, sono avvenuti circa 25 terremoti, di magnitudo compresa tra 1 e 3.4. La zona interessata da questa sequenza sismica è caratterizzata da alta pericolosità sismica, come testimoniato dalla Mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale (MPS04) e dai forti terremoti avvenuti in passato. Sono due i forti terremoti del passato più vicini all’area della sequenza sismica di queste ore, entrambi con epicentro nella zona del Mugello, area storica nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano a circa 25 chilometri a nord di Firenze: l’evento del 13 giugno 1542 di magnitudo stimata (Mw) 6.0 e l’evento sismico del 29 giugno 1919 di magnitudo (Mw) 6.4. In particolare il terremoto del 1919 è uno dei più importanti terremoti italiani del ventesimo secolo, e anche uno dei più forti a oggi conosciuti con epicentro nell’Appennino settentrionale; la zona colpita fu quella del Mugello, con ingenti danni sia nella provincia di Firenze che nel versante romagnolo dell’Appennino. Analizzando la sismicità recente in quest’area si sono verificati altri eventi di magnitudo superiore a 4.0 dal 1985 a oggi. Il 1 marzo del 2008 sono avvenuti due terremoti M 4.5 e M 4.0 che diedero inizio ad una sequenza sismica che nel mese di marzo fece registrare circa 180 terremoti. Nel 2009, il 14 settembre, fu registrato un evento di magnitudo 4.2 con una sequenza di circa 70 scosse nel mese. Infine il 23 gennaio 2015 un evento di magnitudo Mw 4.3 con epicentro più a nord a Castiglione dei Pepoli, tra le province di Prato e Bologna. Alle 6.30 del 9 dicembre sono state localizzate 35 repliche successive al terremoto delle 4.37. Di queste sette sono state di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.2. Da ieri sera (8 dicembre per chi legge) sono stati in totale 65 gli eventi sismici registrati nell’area.