Terremoto nella Lega fiorentina, allontanati in tre. Lunedì nasce il gruppo “Centro”, c’è anche il campigiano Montelatici

FIRENZE – E fu così che un tranquillo sabato di inizio novembre si trasformò nel giorno del “terremoto” per la Lega fiorentina. Con l’espulsione – o l’allontanamento – di tre personaggi “di punta” del partito, fra cui anche il campigiano Antonio Montelatici, e l’annuncio, per la giornata di lunedì, 8 novembre, di un nuovo gruppo […]

FIRENZE – E fu così che un tranquillo sabato di inizio novembre si trasformò nel giorno del “terremoto” per la Lega fiorentina. Con l’espulsione – o l’allontanamento – di tre personaggi “di punta” del partito, fra cui anche il campigiano Antonio Montelatici, e l’annuncio, per la giornata di lunedì, 8 novembre, di un nuovo gruppo consiliare in Palazzo Vecchio e anche al Quartiere 1. Ci saranno ripercussioni anche nella Piana? Ancora è presto per saperlo, di sicuro, oltre al Quartiere, ci sono state a Empoli ma, per il momento, limitiamoci a una prima ricostruzione dei fatti e alle prime reazioni. Tutte nella direzione della necessità di un maggiore confronto prima di prendere decisioni del genere.

Il primo “capitolo” della vicenda è il comunicato del capo gruppo della Lega in consiglio comunale, Federico Bussolin: “Con tante persone che si stanno avvicinando alla Lega in questo periodo, a Firenze e in Toscana, per rispetto a elettori, iscritti e cittadini occorre a volte allontanare chi non contribuisce alla crescita della Lega e alla vita della nostra città. In questa ottica, per coerenza e rispetto di chi si impegna, tre provvedimenti di allontanamento sono stati adottati dalla Lega nei confronti di due consiglieri comunali di Firenze e di un consigliere di quartiere. Si tratta di Emanuele Cocollini, consigliere a Palazzo Vecchio, depennato dal libro soci, e del collega Antonio Montelatici, militante del partito espulso insieme a Marco Passeri, consigliere del Quartiere 1 – Centro Storico. La decisione giunge dopo vari comportamenti tenuti in consiglio comunale e nella vita di partito, che li ha visti spesso agire in difformità alle indicazioni che erano state concordate all’interno del gruppo consiliare, in linea con quelle del partito, sfociate con situazioni che hanno messo in difficoltà i colleghi e i responsabili della Lega, ma anche per una limitata partecipazione alle attività che un partito che fa del rapporto con i cittadini la sua forza richiede a tutti, indipendentemente dai ruoli ricoperti e che si traduce in presenza, proposte e progetti.  Adesso la decisione dei vertici del partito su richiesta dei dirigenti fiorentini del Carroccio che hanno ne hanno chiesto l’allontanamento”.

Quindi è stata la volta del comunicato con cui si annuncia che “lunedì alle 11, in sala Marconi, in Palazzo Vecchio verrà presentato, con grande orgoglio, il nuovo gruppo consiliare che è stato costituito in Palazzo Vecchio e che, contestualmente, è stato costituito anche il gruppo anche al Consiglio di Quartiere 1. Avremo inoltre, fin da subito, un nostro rappresentante al consiglio comunale di Empoli”, comunicato che porta la firma dei consiglieri comunali fiorentini Ubaldo Bocci, Antonio Montelatici ed Emanuele Cocollini, dei consiglieri di Quartiere 1 Marco Passeri e Sergio Massai e del consigliere comunale di Empoli Vittorio Battini.

E mentre Alessandro Scipioni annuncia di abbandonare la Lega dopo 16 anni (“L’espulsione di tre eletti, miei amici personali ai quali va la mia solidarietà, senza neanche una convocazione, degna di un processo inquisitorio è qualcosa di moralmente, politicamente e personalmente del tutto inaccettabile”), anche la consigliera regionale Elisa Tozzi avrebbe auspicato un confronto maggiore all’interno del partito: “Apprendo con tristezza dell’uscita dal gruppo Lega Firenze dei consiglieri comunali Montelatici e Cocollini e del consigliere di quartiere 1 Passeri. Auguro loro tutto il bene possibile per il nuovo percorso politico intrapreso. Allo stesso tempo, auspico si apra una riflessione profonda nel partito fiorentino circa le ultime scelte politiche fatte, scelte che avrebbero forse richiesto un maggiore confronto interno”.