Toccafondi (IV) “Sono passati 15 giorni dall’alluvione e ancora non c’è lo stato di emergenza nazionale”

SESTO FIORENTINO – “Sono passate più di due settimane dagli eventi atmosferici straordinari e dall’alluvione a Sesto e lo stato di emergenza nazionale non è stato ancora firmato”. Lo afferma in una nota il consigliere di Italia Viva Gabriele Toccafondi. “Sono passati quindici giorni dai danni a case, negozi, associazioni di volontariato, – prosegue Toccafondi […]

SESTO FIORENTINO – “Sono passate più di due settimane dagli eventi atmosferici straordinari e dall’alluvione a Sesto e lo stato di emergenza nazionale non è stato ancora firmato”. Lo afferma in una nota il consigliere di Italia Viva Gabriele Toccafondi. “Sono passati quindici giorni dai danni a case, negozi, associazioni di volontariato, – prosegue Toccafondi – oratori con acqua e fango che ha invaso il centro ma tante altre zone, ma di aiuti dal governo nazionale non c’è traccia perché senza la firma dello ‘stato di emergenza nazionale’ le risorse non possono arrivare in automatico. Dopo metà mese sono evidenti a tutti le problematiche dei ponti del Rimaggio, dopo la quantità di eventi climatici degli ultimi mesi, ed è quindi necessario un piano straordinario e presumo molto costoso di lavori per adeguare il Rimaggio ma anche altri torrenti e corsi d’acqua. Ma nonostante questa evidenza e necessità senza lo ‘stato di emergenza nazionale’ e le risorse e le azioni normative collegate, i lavori di adeguamento come e quando saranno possibili?”.

Il consigliere ha presentato una mozione in consiglio comunale. “Il centrosinistra l’ha firmata e votata, la destra no. – dice Toccafondi – Peccato poteva essere un modo per dire tutti insieme che per aiutare tanti cittadini a ripartire e per affrontare i prossimi eventi atmosferici e la messa in sicurezza dei tanti corsi d’acqua, serve l’aiuto dello stato e il governo in questo senso risulta fondamentale. Sarà infine importante ricordare che molto probabilmente quanto accaduto in Toscana in questo periodo poteva prevedere danni anche maggiori se in questi anni non fossero stati realizzati invasi, casse di espansione, vasche di laminazione, scolmatore, dighe… e sarà bene ricordare che c’è chi queste opere le ha volute, difese e finanziate e chi ha sempre e solo detto “no”.